LE DONNE DEL 6° PIANO

Valutazione
Brillante, Consigliabile
Tematica
Amicizia, Donna, Famiglia, Lavoro, Matrimonio - coppia, Rapporto tra culture
Genere
Commedia
Regia
Philippe Le Guay
Durata
106'
Anno di uscita
2011
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Les femmes du 6° etage
Distribuzione
Archibald Enterprises Film
Musiche
Jorge Arriagada
Montaggio
Monica Coleman

Orig.: Francia (2010) - Sogg. e scenegg.: Philippe Le Guay, Jérome Tonnette - Fotogr.(Panoramica/a colori): Jean Claude Larrieu - Mus.: Jorge Arriagada - Montagg.: Monica Coleman - Dur.: 106' - Produz.: Philippe Rousselet.

Interpreti e ruoli

Fabrice Luchini (Jean Luis), Sandrine Kiberlain (Suzanne), Natalia Verbeke (Maria), Carmen Maura (Conception), Lola Duenas (Carmen), Berta Ojea (Dolores), Nuria Sole (Teresa), Concha Galan (Pilar), Marie Armelle Deguy (Colette de Bergeret), Muriel Solvay (Nicole de Grandcourt), Audrey Fleurot (Bettina de Brossolette), Annie Mercier . (madame Triboulet)

Soggetto

Parigi, 1962. Jean Louis Joubert, agente di cambio di successo e rigoroso padre di famiglia, si accorge che un gruppo di donne spagnole vive al sesto piano dell'immobile di sua proprietà. Una di queste, Maria, entra a servizio a casa Joubert, e in breve diventa una presenza che cambia la metodica vita quotidiana di Jean Louis in una nuova, esuberante e variopinta. Dopo varie vicissitudini, l'uomo capisce che è il momento di prendere una decisione forte, lascia Parigi e parte per la Spagna alla ricerca di Maria, che nel frattempo era tornata a casa.

Valutazione Pastorale

"La trappola da evitare ad ogni costo -dice il regista- era di cadere in una storia in cui il datore di lavoro si innamora della sua domestica". Se questo 'evento' accade, Le Guay lo rende giustamente non stereotipato né banale, ma anzi una linea portante intorno alla quale si sviluppano le premesse per nuove conquiste di conoscenza, di affetti, di libertà: sorta di recupero di se stessi in un contesto che cambia forma e prospettiva. Muovendosi con misura e arditezza in quel territorio nel quale una cornice vera e autentica (la Parigi dei primi '60) si incontra e si fonde con timidi accenni di favola, il copione acquista credibilità e capacità di riflessione su argomenti mai secondari. Eppure non c'è pedanteria, nè si vogliono lanciare insegnamenti, o accenti di denuncia didascalici. Il cambio di prospettiva, la scoperta di un'umanità fuori dalla propria porta, la voglia di accostarsi ad una qualche verità dei sentimenti nascono dalla vita quotidiana, dal guardare senza pregiudizi. Regia solida, stile robusto, attori al meglio, interessante fusione di problematicità, comicità, satira sociale. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme brillante.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito come prodotto di bella confezione e di bella scorrevolezza. Qualòche attenzione per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

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