Orig.: Russia/Francia (2000) - Sogg. e scenegg.: Pavel Lounguine, Alexandre Galine - Fotogr.(Panoramica/a colori): Alexandre Burov - Mus.: Vladimir Chekassine - Montagg.: Sophie Brunet - Dur.: 114' - Produz.: Catherine Dussart.
Interpreti e ruoli
Maria Mironova (Tania), Marat Basharov (Michka), Andrei Panine (Garcoucha), Alexandre Semtchev (Borzov), Vladimir Simonov (Borodine), Maria Goloubkina (Sveta), Natalia Koliakanova (Rimma), Elena Novikova (Zoika), Vladimir Salnikov (padre di Michka), Vladimir Kachpour (nonno di Michka), Galina Petrova (madre di Michka)
Soggetto
In un piccolo villaggio di minatori vicino Mosca sono in corso i preparativi per il matrimonio di Tania e Michka. Tania, di cui Michka é innamorato fin da quando erano bambini, è tornata all'improvviso in paese dopo cinque anni vissuti a Mosca dove faceva la modella. Tra i familiari di Michka nessuno è contento di questo matrimonio: il ragazzo è considerato troppo semplice e destinato ad essere sottomesso dalla moglie molto più decisa. Intanto il padre, stimato come anziano eroe del lavoro, é preoccupato dal crescente numero degli invitati, a cui offrire un pranzo che sale paurosamente nei costi. Inaspettato, arriva ad un certo punto un losco figuro, il boss locale, che stava insieme a Tania e ora non é disposto a perderla. Michka e un ubriacone cercano soldi, e l'ubriacone ruba due orecchini ad una signora che si sta dirigendo al matrimonio. Dopo al cerimonia nella chiesa ortodossa, a tavola c'è più gente del previsto. Michka ad un certo punto viene arrestato per il furto degli orecchini, e portato al posto di polizia. Qui, dopo un po', firma ed esce per tornare di corsa al tavolo della cerimonia. Finalmente i due sposi riescono ad allontanarsi dalla confusione, e lei, in un momento di intimità, gli rivela che ha un figlio di tre anni. Di notte, vanno all'orfanotrofio e, dopo una incertezza iniziale, lei prende il bambino e insieme scappano. Intanto nel salone del matrimonio, tra accuse e nuovi arresti, scoppia una rissa, che poi si placa di fronte ad un bicchiere di vodka. Tania, Michka e il bambino si allontanano sopra un vecchio sidecar.
Valutazione Pastorale
Dice Pavel Longuine, già regista di "Taxi blues" e di "Luna park": "All'inizio avevo scritto una sceneggiatura abbastanza cupa che ruotava intorno ad un matrimonio, uno di quei momenti in cui, anche con l'aiuto dell'alcool, ognuno si sbatte in faccia le sue verità...poi, arrivato in un piccolo villaggio di minatori, ho trovato la miseria e la penuria ma anche e soprattutto tanto umorismo e tanta solidarietà. Allora ho riscritto la sceneggiatura intorno a questa realtà, e cioé al fatto che il popolo russo é povero ma forte. Volevo fare un dramma collettivo e hoi fatto una commedia burlesca...Il popolo russo è sulla via della libertà...". Più che burlesca, la commedia vira decisamente sul grottesco, con modi via via sempre più accelerati e marcati. Rimane il punto di partenza, il 'pretesto', ossia il matrimonio come occasione per mettere insieme un nutrito gruppo di persone (anzi tutti, trattandosi di un paesino): una comunità, dunque, che si confronta, con se stessa e con l'esterno. Realismo e fantasia si alternano in forme ora più ora meno brusche, nel descrivere l'impatto del post comunismo con l'occidente: la ragazza che torna da Mosca, dove ha fatto vita misteriosa; il boss con guardie del corpo e cellulare; il il bambino in orfanotrofio, figlio di nessuno ed ora di nuovo identificato, almeno dalla madre. Il ritratto di una Russia rurale divisa tra passato e futuro è sincero e vivo: si punta soprattutto sulla disponibilità delle persone come punto di partenza per far crescere i sentimenti. Se alcune sequenze un po' sopra le righe e qualche esagerazione consigliano delle riserve, nell'insieme, dal punto di vista pastorale, il film é da valutare positivamente, per il suo proporsi come voce 'dal di dentro' di una situazione difficile e molto sfaccettata a livello sociale, culturale, religioso. Film accettabile dunque, problematico, e adatto a dibattiti.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato in occasioni mirate per avviare riflessioni sulla Russia contemporanea del dopo "caduta del muro di Berlino".