Orig.: Francia (2004) - Sogg.: tratto dal libro "Le dernier Mitterand" di Georges Marc Benamou - Scenegg.: George Marc Benamou, Gilles Taurand - Fotogr.(Panoramica/a colori): Renato Berta - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Bernard Sasia - Dur.: 117' - Produz.: Frank Le Wita.
Interpreti e ruoli
Michel Bouquet (Francois Mitterand), Jalil Lespert (Antoine Moreau), Philippe Fretun (dott. Jeantot), Anne Cantineau (Jeanne), Sarah Grappin (Judith), Catherine Salviat (Mado), Jean-Claude Frissung (René), Philippe Lemercier (Fleury), Serge Kribus. (autista), Genevieve Casile (Simone Picard), Gisele Casadesus (sorella di Simone), Beatrice Bruno . (Therese Manicourt)
Soggetto
Nel 1995, quando sta per lasciare l'Eliseo, il palazzo presidenziale francese, Francois Mitterand permette a Antoine Moreau, un giovane scrittore/giornalista, di seguirlo quotidianamente nei momenti pubblici ma anche in quelli privati. Nasce così una sorta di diario quotidiano che Antoine registra e che assume ben presto i toni confidenziali del bilancio esistenziale di una vita. Il Presidente su tutte le tappe della propria carriera politica, parla della Francia, del bene comune, del socialismo. Non riesce a trattenere una certa delusione per l'andamento delle cose a livello europeo, e qui Antoine, idealista di una sinistra più radicale, cerca di contraddirlo. Tuttavia Mitterand é ormai in procinto di lasciare quella che per 14 anni è stata la sua 'casa'. Tornato nel proprio appartamento, passa molto tempo a letto. Francois Mitterand muore l'8 gennaio 1996 all'età di 79 anni.
Valutazione Pastorale
Il punto di partenza é un libro, "Le dernier Mitterand" di Georges-Marc Benamou (rimasto come cosceneggiatore). Ma va dato subito atto a Guediguian di aver organizzato il materiale scritto in un copione di grande intensità e di commossa resa visiva. Di Mitterand, presidente della Repubblica francese per 14 anni (dal 1981 al 1995), il regista compone un ritratto che evita sia l'agiografia sia i risentimenti per gettarsi nel cuore delle sfumature, delle cose buone e di quelle meno valide: si guarda al passato senza rinnegarlo, si riflette sul futuro con un'occhio amaro e disincantato. Mitterand parla dell'utopia socialista ma non dimentica di essere stato ufficiale del governo collaborazionista di Vichy agli ordini del maresciallo Petain. Tra un ricordo e l'altro poi c'è spazio per letteratura, musica, amore e sentimenti. Un ritratto a tutto tondo, non compiaciuto ma rispettoso, girato con il senso della misura e della storia. Fondamntale risulta certo la presenza di Michel Bouquet nel ruolo del protagonista. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, problematico e adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da recuperare nell'ambito del rapporto cinema/politica, cinema/storia.