Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg. e scenegg.: Vince McKevin - Fotogr.(Panoramica/a colori): Tak Fujimoto - Mus.: John Debney - Montagg.: Bud Smith, Seth Flaum - Dur.: 114' - Produz.: Dylan Sellers.
Interpreti e ruoli
Keanu Reeves (Shane Black), Gene Hackman (Jimmy McGinty), Rhys Ifans (Nigel), Brooke Langton (Annabelle), Orlando Jones (Clifford Franklin), Jack Warden (Edward O'Neil), Faizon Love, Jon Favreau
Soggetto
1987. I giocatori di football americano scendono in sciopero, le loro richieste non vengono accolte e si profila un blocco delle partite. Per scongiurare l'interruzione e così evitare di perdere tutti i conseguenti introiti televisivi e pubblicitari, la National Football League decide di fare ricorso ai semi-professionisti. Muovendosi su questa linea, Edward, anziano proprietario dei Sentinels di Washington, convoca Jimmy McGinty, allenatore in pensione, e gli affida il compito di mettere insieme una squadra per quel momento di emergenza. Ottenuta carta bianca, Jimmy chiama Shane Black, un quarterback fermatosi alle soglie del successo e ora datosi ad un modesto lavoro sul porto. Intorno a Shane nasce una formazione che affronta le partite decisive per accedere ai play-off finali. La prima contro Detroit è una sconfitta. Dopo una rissa e un arresto, la seconda esibizione si chiude con una vittoria contro San Diego. Mentre Shane si è innamorato di Annabelle, la responsabile delle cheerleader, arriva la terza partita contro Phoenix, ed é ancora una vittoria. Quando due titolari interrompono lo sciopero, Edward vuole reintegrarli, ma a questo punto Jimmy si oppone. Uno tuttavia rientra, e prende il posto di Shane nell'incontro decisivo con Dallas. Nell'intervallo, con la squadra in svantaggio, Shane arriva, il titolare viene allontanato, e nel secondo tempo la situazione si ribalta. Le riserve vincono ancora una volta.
Valutazione Pastorale
La commedia si basa su situazioni, motivazioni, argomenti tipicamente americani e oltremodo stereotipati: la seconda occasione, la prova d'orgoglio che vale una vita, il riscatto contro tutto e tutti, l'obbligo di vincere costi quel che costi. Partendo da queste premesse, la storia va avanti sulla costruzioni di modelli doppiamente negativi: le riserve in realtà scendono in campo con l'intento di aggiungere violenza alla violenza già notevole del football americano; il cosiddetto riscatto avviene all'insegna dello spregio di qualunque valore di riferimento e non può dunque essere considerato tale. Non c'é quindi denuncia degli aspetti deteriori di questo 'mondo' (a differenza di quanto accadeva in "Ogni maledetta domenica"), e il tono sostanzialmente leggero della storia fa passare per 'normale' tutto quello che segue: volgarità verbali, esibizionismo superfluo, una sensazione di violenza fine a se stessa. Dal punto di vista pastorale, il film si propone come un prodotto modesto e mal riuscito: inaccettabile, e negativo per le situazioni che caratterizzano la vicenda.
UTILIZZAZIONE: il film é da escludere sia dalla programmazione ordinaria sia da altre proposte.