Orig.: Gran Bretagna/Italia/Spagna/Stati Uniti (2004) - Sogg.: tratto dal testo teatrale "Il ventaglio di Lady Windermere" di Oscar Wilde - Scenegg.: Howard Himelstein - Fotogr.(Panoramica/a colori): Ben Seresin - Mus.: Richard G. Mitchell - Montagg.: Neil Farrell - Dur.: 93' - Produz.: Mark Albela, Steven Siebert, Denise O'Dell, Howard Himelstein, Alan Greenspan, Jonathan English.
Interpreti e ruoli
Helen Hunt (sig.ra Erlynne), Scarlett Johansson (Meg Windermere), Tom Wilkinson (Tuppy), Stephen Campbell Moore (Lord Darlington), Mark Umbers (Robert Windermere), Milena Vukotic (contessa Lucchino), Diana Hardcastle (Lady Plymdale), Roger Hammond (Cecil), John Standing (Dumby), Giorgia Massetti (Alessandra), Shara Orano . (Francesca)
Soggetto
Sulla costa amalfitana, negli anni Trenta, tra ricchi e nobili inglesi in vacanza, va in scena la crisi matrimoniale tra i giovani Robert Windermere e sua moglie Meg. Di lui si dice che abbia una realzione con la più matura signora Erlynne; di lei è fortemente invaghito lord Darlington, noto playboy, che cerca di conquistarla. A Erlynne offre matrimonio e protezione l'attempato lord August. Meg aspetta il girono del suo 21 compleanno per capire che il marito ha avuto la sbandata di cui si spettegolava, ma che é disponibile a tornare con lei.
Valutazione Pastorale
L'originario testo teatrale di Oscar Wilde "Il ventaglio di Lady Windermere" viene utilizzato per una versione cinematografica che conserva, se non in tutto, il necessario spirito caustico e corrosivo dell'autore. Le battute taglienti arrivano al momento giusto, scandite nel giro degli equivoci e in quello della beffa colta e un po' cattiva. La messa in scena non rinuncia ad essere elegante e stilizzata, tra costumi e ambienti d'epoca, dando al giusto spazio a mondanità, fatuità, un po' di feuilleton, tutto quello che serve a 'fare' anni Trenta del secolo scorso. Compreso qualche scorcio cartolinesco dell'Italia e della costa amalfitana. Ma la sostanza c'è. Con la messa in gioco dei sentimenti, degli affetti, della pazienza per arrivare al recupero della stabilità coniugale. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile e senz'altro problematico.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e da recuperare nell'ambito dei rapporti cinema/teatro.