Sogg.: Pedro Almodovar - Scenegg.: Yuyi Beringola - Fotogr.: (panoramica/a colori) José Luis Alcaine - Mus: Ennio Morricone - Montagg.: José Salcedo - Dur.: 92' - Produz.: El Deseo S.A. - Vietato ai minori degli anni diciotto
Interpreti e ruoli
Victoria Abril (Marina), Antonio Banderas (Ricky), Francisco Rabal (Maximo Espejo), Loles Leon (Lola), Julietta Serrano (Alma), Maria Barranco (Berta), Rossy De Palma (Ragazza con moto), Lola Cardona
Soggetto
dopo essere stato dimesso dal manicomio, solo al mondo, con un'infanzia triste e un'adolescenza tormentata alle spalle, Ricky piomba sul set di un film del terrore dove la protagonista, Marina, sta girando la scena finale sotto gli occhi ammirati del regista, Massimo, settantenne paralizzato, da sempre innamorato di lei. Ad osservare la scena c'è tutta la troupe e Lola sorella di Marina abile donna d'affari. Ricky cerca di avvicinare Marina ma non vi riesce ed allora la segue a casa e con la forza entra nell'appartamento. Il giovane inizia a picchiare la ragazza che vorrebbe chiedere aiuto, la immobilizza e le spiega che la ama da tempo e vuole che lei lo ricambi, impari a volergli bene, si decida a sposarlo e a dargli dei figli. Marina è sconvolta, quell'uomo la terrorizza e la intenerisce nello stesso tempo. Lui per farle piacere le procura della droga portandola da Berta, una dottoressa senza scrupoli, affrontando anche la violenza di alcuni spacciatori e le insolenze di una cinica farmacista. Pian piano Marina, nonostante il sequestro e le minacce da parte di Ricky, incomincia a provare per lui attrazione, finchè alla fine gli cede e i due si abbandonano ad un abbraccio senza fine. Intanto Lola, il vecchio regista Massimo, gli altri membri della troupe sono preoccupati per la scomparsa improvvisa di Marina; ma per un caso fortuito, Lola riesce a scoprire dove è nascosta la sorella e la libera approfittando dell'assenza di Ricky. Ma ormai Marina è innamorata di lui, non vuole abbandonarlo al suo destino ed insieme a Lola va dal giovane e lo convince a seguirla e ad iniziare insieme una vita nuova e felice.
Valutazione Pastorale
è un film sciatto, pieno di situazioni scabrose e personaggi completamente negativi ed amorali. Nonostante la buona interpretazione degli attori e una musica apprezzabile, non si riesce a capire il senso della presenza di tante immagini sacre negli ambienti nel corso di un film in cui trionfano l'erotismo più esasperato, la corruzione più profonda e le sgradevolezze più spinte. Sembra quasi una sorta di dissacrazione volutamente provocatoria ed offensiva. Il motivo della donna sequestrata che si innamora del suo aguzzino e dell'amore che redime i disgraziati è già stato trattato in vaie occasioni e sicuramente in modo più convincente e serio. C'è molta platealità in questo film dove abbondano vistose cadute di tono e particolari grossolani e licenziosi del tutto gratuiti. Tutto è al limite del risibile e della follia con dettagli di una gravità indicibile e disgustosa.