Sogg.: basato sulla novella "Legion" di William Peter Blatty - Scenegg.: William Peter Blatty - Fotogr.: (normale/a colori) Gerry Fisher - Mus.: Barry Devorzon - Montagg.: Todd Ramsay, Peter Lee Thompson - Dur.: 105' - Produz.: Morgan Creek Film Partners I. - Vietato ai minori degli anni diciotto
Interpreti e ruoli
George C. Scott (Kinderman), Ed Flanders (Padre Dyer), Brad Dourif (Gemini Killer), Scott Wilson (Dottor Temple), Nancy Fish (Padre Morning), Nicol Williamson, Jason Miller, Barbara Baxley, Grand L. Bush, Harry Carey Jr., Lee Richardson
Soggetto
a Georgetown, il Padre gesuita Karras, nell'esorcizzare una ragazza posseduta, era precipitato giù per le scale di casa della indemoniata, poiché il Maligno si era impadronito di lui. Dopo 15 anni da questo avvenimento il poliziotto Kinderman, che era stato suo grande amico, è assai perplesso perché in città si susseguono delitti atroci, perpetrati da un'unica mente criminale e, forse, legati da un possibile filo "religioso", a meno che non si riconosca in essi il medesimo stampo tipico di Gemini, un Killer condannato alla sedia elettrica 15 anni prima. Un sacerdote di sua conoscenza viene ucciso in ospedale; un altro assassinato nel confessionale mentre sta ascoltando una strana vecchietta; un ragazzo negro ed una infermiera vengono seviziati. L'ipotesi che grado a grado prende consistenza è quella che il killer a suo tempo fulminato sulla sedia elettrica si reincarni di volta in volta negli infelici catatonici di una clinica psichiatrica e ciò grazie ad un folle che colà vive incatenato in una cella. Mescolando trasmissione del pensiero, possessioni e ordini di uccidere, Kinderman porta a conclusione il caso, rischiando lui la pazzia recitando un sacrilego "credo" tutto a credito e a gloria del genio del Male, ma salvandosi all'ultimo minuto sparando alla tempia dell'uomo in catene. Dopo questi avvenimenti lo spirito di Padre Karras trova finalmente pace.
Valutazione Pastorale
il film è ambizioso, macchinoso, ambiguo e in conclusione oscuro, ondeggiando fra sacralità e insania. È essenzialmente puntato più sull'horror, che sulla tematica dello spirituale (oltre che sul significato dell'esorcismo in sé e per sé). Dal genere orrifico sono mutuati i gorgoglii e ruggiti minacciosi di una "forza", che si aggira e si impossessa di corpi e menti malate, un grande spreco di saette e serpentelli, le porte che si aprono e chiudono misteriosamente, nonché forbici e torture, delle quali lo spaesato poliziotto deve accertare le orrende conseguenze. Sull'altro versante (la lotta fra Dio e una "legione" di posseduti, attivata dal Demonio), la storia si affida a citazioni dei libri sacri e ad una confusa verbosità nella sceneggiatura, che sicuramente non brilla per chiarezza. Pur con qualche pregio registico e formale e di alcune invenzioni non scevre di effetti, si ha l'impressione di un contenitore di troppe cose indigeste, nel quale manca, comunque, quella unità di intenzioni e di resa dell'Esorcista I, più pregnante anche sotto il profilo umano. Tra l'altro non va dimenticato che, nel primo film, l'esorcista veniva perdonato e assolto: la pace eterna concessagli 15 anni dopo con la uccisione dell'altro in catene e indifeso per mano del poliziotto, appare una incoerenza sul piano narrativo ed una aberrazione. Efficaci taluni interpreti: Ed Flanders nel ruolo di Padre Dyer, e soprattutto Brad Dourif in quello ben sofferto di Gemini. Molto modesta l'interpretazione del poliziotto che alla fine "libera" costui con una rivoltellata alla tempia, personaggio nei cui panni opera George C. Scott pressochè inerte e imbolsito, pochissimo convinto del suo ruolo.
