Sogg. e Scenegg.: Massimo Guglielmi, Luca D'Ascanio - Fotogr.: (scope/b.n.) Gianni Fiore - Mus.: Autori vari - Montagg.: Massimo Guglielmi - Dur.: 90' - Coproduz.: E/Co Cinematografica
Interpreti e ruoli
Giulio Scarpati (Ernesto), Agnese Nano (moglie di Ernesto), Enrico Guglielmi (Enrico bambino), Francesco Saverio Guglielmi (Francesco bambino), Roberto De Francesco (Enrico adulto), Gianmarco Tognazzi (Francesco adulto), Francesco Carnelutti (padre di Ernesto), Carlotta Natali, Francesca Prandi, Katarina Vasilissa, Irene Grazioli
Soggetto
dopo un matrimonio ed anni felici, tra Ernesto e la moglie la lacerazione è ormai evidente e penosa: discussioni e incomprensioni sono all'ordine del giorno. Nell'estate del 1966 lui decide di portare i due bambini Enrico e Francesco a visitare i propri genitori (che vivono in Puglia) sul suo "Maggiolino". Lei si oppone e la partenza (dal Sud Tirolo) è quasi un sequestro. Il viaggio è per l'uomo unoccasione per ricapitolare tempi andati. Mentre si dimostra un padre sollecito con premure e affettuosità varie, rivive nella memoria infanzia e adolescenza, innamoramento, nozze, contrarietà e infelicità, soprattutto dominato dal suo rapporto con il professore suo padre, rapporto che non è mai stato dei migliori. Ernesto da un canto lo ha stimato, dall'altro anche disprezzato (lo sospetta perfino di avere eliminato la moglie). Quella, infatti, che con il professore attende Ernesto e i nipotini in Puglia, tutta intenta a preparare un ricco pranzo, è la matrigna. In prossimità di Otranto il "Maggiolino" viene fermato dalla Polizia stradale: Ernesto si sente comunicare che sua moglie è deceduta in un incidente con lautomobile mentre tentava di raggiungerlo.
Valutazione Pastorale
l'uso e l'abuso dei flash-back (che sono moltissimi) e quindi il reiterarsi delle relative tessere di memoria nel mosaico generale, determina molta confusione e fatica. Bisogna poi riconoscere che questamania dei film cosiddetti "on the road" (sia il viaggio o iniziatico o pretesto per stimolare eventi della memoria, magari anche rimossi) è ormai diventato un modulo assai logoro. Se l'organizzazione del materiale (i ricordi) fosse affidata ad una mano registicamente maestra nel taglio, sulla base di una sceneggiatura agguerrita, anche lo spettatore potrebbe salire a bordo di un "Maggiolino" e arrivare con un po' di pazienza in Puglia. Non è così: c'è molta dispersione in fatterelli vari, poco coinvolgimento. L'occasione è comunque interessante, per chi ama gustare dettagli tutti datati (manifesti pubblicitari d'epoca, una sfilza di titoli dei quotidiani di allora, una corsa in side-car o qualche minuto di una partita di calcio in cui l'astro britannico Bobby Charlton fece entusiasmare gli sportivi in una semifinale mondiale). Non pochi, invece, certi aspetti tecnici, che potevano essere evitati (l'inappropriato e disinvolto uso della "soggettiva"). Molta verbosità e qualche particolare scabroso.