Sogg e Scenegg.: Bruno Dumont - Fotogr.: (Panoramica/a colori) Muriel Merlin - Mus.: Richard Cuvillier - Montagg.: Guy Lecorne, Yves Deschamps - Dur.: 96' - Produz.: 3B Productions Vietato ai minori di 14 anni.
Interpreti e ruoli
David Douche (Freddy), Marjorie Cottrel (Marie), Genevieve Cottrel (Yvette), Kader Chaatouf (kader), Sebastien Delbaere (Gegè), Seba- stien Bailleul (Quinquin), Samuel Boidin (Michou), Steve Smagghe . (Robert)
Soggetto
A Bailleul, paesino nelle Fiandre, Freddy vive con la madre Yvette che gestisce il caffè "Au petit casino". Sottoposto a cure in ospedale per via delle sue crisi epilettiche, Freddy trascorre la maggior parte del tempo con gli amici: tutti hanno smesso di studiare, sono disoccupati e durante la giornata vanno in giro sulle loro motociclette. Freddy sta insieme a Marie, che fa la cassiera al supermercato. Spesso Freddy porta Marie a casa, fanno l'amore e la madre fa finta di niente. Freddy non vuole salire a casa di Marie, la accompagna, parla con lei per ore davanti al portone ma poi va via. Assieme agli amici, Freddy va in ospedale in visita al fratello di uno di loro, malato di AIDS e in stato terminale. Il gruppo, annoiato e inconcludente, comincia a sbeffeggiare gli extracomunitari. In particolare viene preso di mira Kader, giovane arabo. Questo (insieme ad uno scherzo pesante commesso ai danni di una ragazza grassa) non piace a Marie, che si nega a Freddy, si vede seguita con insistenza da Kader e, per reazione, accetta di stare con lui. Venuto a conoscenza del fatto, Freddy prende una decisione, nella quale coinvolge gli amici. Kader viene inseguito in aperta campagna ed eliminato brutalmente. Subito dopo vengono presi dalla polizia.
Valutazione Pastorale
la prima informazione da dare riguarda il titolo originale, che è "La vie de Jesus", ossia 'La vita di Gesù': titolo che con molta più pertinenza si avvicina allo scenario di dolore e di sofferenza che il film propone. La scena-chiave è nella prima parte, quando gli amici vanno a trovare il loro coetaneo ammalato e morente. Sulla parete della stanza è attaccata l'immagine della risurrezione di Lazzaro, e uno chiede: "Chi è?" e un altro: "mah, qualcuno che è risorto,
". La malattia, il momento della fine, e qualcosa di altro che non si sa capire né esprimere: Freddy, epilettico e istintivo, e i suoi amici, fatti solo di gestualità quasi selvaggia, rappresentano una umanità rimasta allo stato primitivo, ad una 'naturalità' fredda e incosciente, dalla quale il male esce come una sorta di affermazione pura e spaventata di se stessi. Esordiente, nato e cresciuto nei luoghi descritti ( "le Fiandre mi fanno venire i brividi", dice), il regista compone un ritratto duro e realistico, mette in scena emozioni e reazioni tutte affidate al corpo, al gesto ( secche e crude, quasi respingenti nella loro brutale, geometrica dinamica le scene degli amplessi tra Freddy e Marie), ma in realtà scava nel vuoto della loro mente e indica in loro le vittime di un male più grande da espiare per rinascere con maggiore consapevolezza. Dal punto di vista pastorale, il film chiama ad una riflessione antropologica e interiore che merita attenzione. Film di grande interesse, da valutare come discutibile, con le scabrosità sopra indicate comunque da evidenziare.
Utilizzazione: lo svolgimento crudo e realistico fa consigliare un utilizzazione del film in situazioni mirate e ristrette, dove sia possibile riflettere adeguatamente sui molti temi che la storia propone (la gioventù, la famiglia, il rapporto col territorio, la socializzazione, la mente e l'anima'...).