Orig.: Stati Uniti (1998) - Sogg.: John Foster - Scenegg. : Nicolas Hicks-Beach, Shelley Miller - Fotogr. (Panoramica/ a colori) : John A.Alonzo - Mus. : Dennis McCarthy - Montagg. : Lance Luckey - Dur. : 103' - Produz. : J & M Entertainment.
Interpreti e ruoli
Patrick Swaize (Race Darnell), Gia Carides (Lita Coe), Elizabeth Ruscio (Judith Hutton), Kim Myers (Gloria Stevens), Olivia Birkelund (Stephanie Prentise), Tina Lifford (Elizabeth Bancroft), Roger E. Mosley (Horton Weaver), Bruce McGill (Harvey Brinker), Katy Selverstone (Louise Singleton), Mark Rolston
Soggetto
Race Darnell è in carcere, condannato a morte per l'omicidio dell'amante della moglie. Dal carcere ha cominciato a tenere contatti epistolari con alcune donne: sono in tutto tre, alle quali scrive periodicamente. Ma un giorno, per colpa di uno scambio, una donna riceve da Race un messaggio in realtà destinato ad un'altra. La conseguenza é che Race comincia a ricevere anonime minacce di morte che non sa a chi attribuire. Intanto l'avvocatessa che lo difende ha trovato nuove prove. Si torna in tribunale e, al termine del nuovo processo, Race viene riconosciuto innocente e assolto dall'accusa. Liberato, cerca di conoscere le donne con cui aveva avviato i contatti epistolari per capire chi lo vuole morto. Va a Brookville, nel Kansas e telefona a Judith, va a Salt Lake City e chiama Lori, quindi a Reno cerca Lita. Ma questa ricerca lo fa entrare in una progressiva spirale di avvenimenti imprevisti. Si innamora di una delle donne, Lita, poi un'altra, Judith, viene uccisa e tutti i sospetti ricadono su di lui. Mentre omicidi e violenze si susseguono, Race e Lita, braccati, cercano di sfuggire alla polizia. Race vorrebbe costituirsi. In un conflitto a fuoco, Lita viene ferita. Race capisce che la donna con cui sta scappando é in realtà quella dalla quale doveva difendersi. E ora Race non può più essere quello di prima.
Valutazione Pastorale
Si tratta di un thriller che comincia in maniera incoraggiante: vi si descrive la psicologia di un carcerato che, da innocente , aspetta di essere condotto a morte. Ma quasi subito questa dimensione interessante finisce e il posto viene preso dall'azione. E sul racconto cala uno scenario fatto solo di violenza, brutalità, omicidi a catena, scontri all'insegna dell'eliminazione fisica come unica soluzione. Lo spettacolo diventa quindi vuoto e ripetitivo, si perde il senso dell'avventura e della scoperta che sono alla base del thriller. Le psicologie diventano sommarie, e il film cade in una costante negatività. Dal punto di vista pastorale,é da valutare come inaccettabile, e violento, quasi sempre, dopo una breve fase iniziale.
UTILIZZAZIONE: l'utilizzo del film é da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze.