Serie disponibile sulla piattaforma Apple TV+
Interpreti e ruoli
Brie Larson (Elizabeth Zott), Lewis Pullman (Calvin Evans), Aja Naomi King (Harriet Sloane), Patrick Walker (Reverendo Wakely), Stephanie Koenig (Fran Frask), Kevin Sussman (Walter Pine), Paul James (Charlie Sloane), Alice Halsey (Madeline Zott), Derek Cecil (Robert Donatti), Beau Bridges (Wilson), Rosemarie DeWitt (Avery Barker)
Soggetto
Stati Uniti anni ’50, Elizabeth Zott è una brillante chimica costretta al ruolo di tecnico di laboratorio solo perché donna, e pertanto non ritenuta idonea a guidare una propria linea di ricerca. Ben presto trova un alleato nell’astro in ascesa dell’istituto Calvin Evans, scienziato che coglie subito il suo talento. La vita di Elizabeth sembra così procedere nella direzione giusta, finché il destino si mette di traverso e lei deve ripartire da zero. Allontanata dal laboratorio Elizabeth si dedicherà alla televisione, dove impartirà lezioni di cucina e, indirettamente, di scienza conducendo il programma “Supper at Six”. In breve tempo diventerà uno dei volti più popolari dell’etere, punto di riferimento per molte donne in cerca di riscatto…
Valutazione Pastorale
La miniserie “Lezioni di chimica” (“Lessons in Chemistry”), dal 13 ottobre su Apple TV+ con 8 episodi, è una riuscita istantanea dell’America di ieri, gli Stati Uniti degli anni ’50, tra sogni professionali e divisioni sociali, ma anche del nostro presente: una storia che ci parla della condizione di una donna, di molte donne, relegate ai margini della vita professionale o familiare semplicemente perché donne. All’origine c’è il romanzo d’esordio di Bonnie Garmus, un’opera che si concentra sul percorso di affermazione di una scienziata in un mondo, quello della ricerca, a trazione maschile. Un racconto che si fa manifesto per i diritti delle donne, ma anche per quelli della comunità afroamericana, sul tracciato di titoli come “Una giusta causa” (2018), “Il diritto di contare” (2016) o “The Help” (2011). Una riflessione che si apparenta a suggestioni contemporanee come “Barbie” di Greta Gerwig e “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi.
La storia. Stati Uniti anni ’50, Elizabeth Zott (Brie Larson) è una brillante chimica costretta al ruolo di tecnico di laboratorio solo perché donna, e pertanto non ritenuta idonea a guidare una propria linea di ricerca. Ben presto trova un alleato nell’astro in ascesa dell’istituto Calvin Evans (Lewis Pullman), scienziato che coglie subito il suo talento. La vita di Elizabeth sembra così procedere nella direzione giusta, finché il destino si mette di traverso e lei deve ripartire da zero. Allontanata dal laboratorio Elizabeth si dedicherà alla televisione, dove impartirà lezioni di cucina e, indirettamente, di scienza conducendo il programma “Supper at Six”. In breve tempo diventerà uno dei volti più popolari dell’etere, punto di riferimento per molte donne in cerca di riscatto…
Che bella sorpresa la miniserie Apple TV+ “Lezioni di chimica”! Un riuscito mix di forma e contenuto, tra magnifica e accurata messa in scena, con la ricostruzione puntuale dell’atmosfera statunitense anni ’50, e linea di racconto, con un copione ben calibrato e dinamico, mai dispersivo o ripetitivo. A firmare il progetto è lo showrunner Lee Eisenberg (“WeCrashed”, “Little America”), che valorizza al meglio il potenziale narrativo uscito dalla penna della Garmus. Punto di forza della serie sono di certo i personaggi, su tutti quello di Elizabeth Zott cesellato con cura e fascino dal Premio Oscar Brie Larson, che regala una performance magnifica, ritornando al meglio della sua espressività dai tempi di “Room” (2015). La Larson riesce a conferire un’ampia gamma di sfumature al personaggio di Elizabeth, alternando una apparente durezza di temperamento con lampi di delicatezza e profondità interiore, tratteggiando un ritratto di donna, di scienziata, determinata, combattiva, sognante e con una chiara linea etica. Una donna libera. Accanto al personaggio di Elizabeth Zott, riusciti e trascinanti anche i comprimari: il ricercatore Calvin Evans, interpretato con tenerezza ed efficacia da Lewis Pullman (“Top Gun: Maverick”); la vicina Harriet Sloane, avvocato in prima linea per i diritti, l’attrice Aja Naomi King (“Le regole del delitto perfetto”); e il reverendo Wakely, sagomato dal convincente Patrick Walker, con cui Calvin ed Elizabeth ingaggiano un interessante dialogo tra scienza e fede.
Nell’insieme “Lezioni di chimica” risulta una miniserie valida, acuta e convincente per la varietà dei temi in campo, dove le linee ricorrenti sono i diritti fondamentali, la parità di accesso professionale, la lotta alle discriminazioni, come pure il valore della scienza, della famiglia e della fede. Una serie dalla confezione ricercata ed elegante, dal ritmo narrativo brillante e serrato, esaltato da interpreti in parte e da musiche misurate, la bella colonna sonora di Carlos Rafael Rivera. “Lezioni di chimica” è consigliabile, problematica, per dibattiti.