Il film è visibile sulla piattaforma VatiVision
Interpreti e ruoli
Giuseppe Marvaso (Paolo), Giorgio Colangeli (Don Antonio), Nina Soldano (Madre della bambina)
Soggetto
Paolo esce dal carcere per finire di scontare la sua pena in una comunità di recupero. Il sacerdote responsabile del centro gli affida un compito: riportare un pesante crocifisso di legno in una chiesa abbandonata…
Valutazione Pastorale
Scritto e diretto da Salvatore Romano, “L’incontro” è un road movie in terra calabrese che racconta la storia di Paolo, uscito dal carcere per finire di scontare la pena in una comunità di recupero guidata da un sacerdote. Chiuso in se stesso, dilaniato dal rimorso e dal senso di colpa per quello che ha fatto, Paolo non desidera integrarsi nella comunità: silenzioso e schivo si limita ad eseguire i compiti che gli vengono affidati. Uno di questi sarà quello di riportare un pesante crocifisso di legno in una chiesa abbandonata. Paolo, ateo dichiarato, parte così per un viaggio che lo porterà, in una sorta di personalissima via crucis, a fare i conti con il proprio passato, cercando disperatamente, quanto inutilmente, di ottenere il perdono dalle persone che ha ferito nello spirito e nel corpo. L’unico conforto sembrano essere le lettere che un bambino africano gli ha spedito negli anni della sua reclusione per ringraziarlo dei soldi che gli ha regolarmente inviato per curarlo e farlo studiare e che la madre, morta da poco, ha conservato. Alla fine Paolo troverà la pace in un “incontro” inaspettato, capace di restituirgli la possibilità di un futuro, di una vita nuova. “L’incontro” offre notevoli spunti di riflessione sul tema del reinserimento nella società di chi ha scontato una pena detentiva e lo fa nell’ottica cristiana del perdono, da chiedere e da regalare, come unica possibilità per uscire dalle paludi dei sensi di colpa che rendono impossibili le relazioni e chiudono l’orizzonte a qualsiasi speranza di futuro. Sebbene il finale sia forse troppo forzato, ai limiti credibile, si riconosce comunque al regista Salvatore Romano il merito di aver scommesso su una storia che apre alla possibilità di perdono e riconciliazione, con il proprio passato e con la vita in generale. Al di là di qualche incertezza stilistico-narrativa, nell’insieme “L’incontro” si rivela un’opera valida, dal chiaro respiro sociale e spirituale. Dal punto di vista pastorale il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni di dibattito sui temi della fede, dell’inclusione, del riscatto e della solidarietà.