Presentato al 72° Festival del Cinema di Berlino (2022) e Designato nel 2023 Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI
Interpreti e ruoli
Jean-Charles Clichet (Médéric Romand), Noemie Lvovsky (Isadora), Ilies Kadri (Selim), Michel Masiero (M. Coq), Doria Tillier (Florence), Renaud Rutten (Gérard), Philippe Fretun (M. El Alaoui), Farida Rahouadj (M.me El Alaoui), Miveck Packa (Charlène), Yves-Robert Viala (M. Renard), Patrick Ligardes (M. Petit)
Soggetto
Il 35enne Mederic si innamora di Isadora, signora di mezza età che fa la prostituta ed è sposata con un uomo molto geloso. Mentre Mederic seduce la donna, la cittadina di Clermont-Ferrand è sconvolta da un improvviso attentato di sospetta matrice islamica…
Valutazione Pastorale
Con "L’innamorato, l’arabo e la passeggiatrice" ("Viens je t’emmène") il regista-sceneggiatore francese Alain Guiraudie firma uno spaccato della Francia contemporanea. Presentata al 72° Festival del Cinema di Berlino (2022), nella sezione Panorama, l'opera è stata designata come Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani - SNCCI con la seguente motivazione: "Alain Guiraudie, regista giocoso e serissimo, filma il cuore della Francia contemporanea e tra le tensioni del nostro tempo delinea un nuovo, possibile mondo alternativo".
La storia. Il 35enne Mederic si innamora di Isadora, signora di mezza età che fa la prostituta ed è sposata con un uomo molto geloso. Mentre Mederic seduce la donna, la cittadina di Clermont-Ferrand è sconvolta da un improvviso attentato di sospetta matrice islamica…
Il racconto vorrebbe essere una radiografia della Francia di oggi, inserita però in contesti di straordinaria e imprevedibile emergenza. Si tratta di una situazione estrema che diventa pretesto per inserire personaggi che frammentano inutilmente la narrazione e in parte gratuiti. Ne deriva un quadro composto da figure che vagano per la cittadina francese e oscillano tra realtà e una brutta rappresentazione di una quotidianità aspra e ostile. I giovani musulmani diventano i "disturbatori" di una apparente calma sociale, a fronte di "locali" ancora più incerti e confusi. Il tutto inframezzato da un erotismo abbastanza superfluo e da un finale aperto, che sa di fuga da una non dichiarata conclusione. Per quanto chiaramente rivolto a definire l’assurdità di un momento di passaggio nella Francia attuale, troppe situazioni risultano descritte con un realismo eccessivo che non giova a una serena decifrazione delle intenzioni del regista. "L’innamorato, l’arabo e la passeggiatrice" è complesso, problematico.
Utilizzazione
Film indicato per un pubblico adulto. In presenza di adolescenti è opportuna la presenza di un educatore per la corretta gestione di temi e linguaggio in campo. In presenza di minori è opportuno almeno prevedere la presenza di un adulto accompagnatore.