Orig.: Giappone (2015) - Sogg.: ispirato alla graphic novel "Umimachi Diary" di Akimi Yoshida - Scenegg.: Hirokazu Kore Eda - Fotogr.: Mikiya Takimoto - Mus.: Yoko Kanno - Montagg.: Hirokazu Kore Eda - Dur.: 128' - Produz.: Toho Company, Fuji Television Network, Shogakukan, Gaga.
Interpreti e ruoli
Haruka Ayase (Sachi Koda), Kaho (Chika Koda), Masami Nagasawa (Yoshino Koda), Suzu Hirose (Suzu Asano), Shinobu Otake (Miyako Sasaki), Shinichi Tsutsumi (dott. Kazuya Shiina), Ryo Kase (Minami Sakashita), Jun Fubuki (Sachiko Ninomiya), Lily Franky (Senichi Fukuda)
Soggetto
A Kamakura, città di mare, tre sorelle, Sachi Yoshino e Chika, perdono il padre, che aveva abbandonato la famiglia anni prima e si era rifatto una vita. Durante il funerale, le tre ragazze conoscono la giovane Suzu, l'ultima figlia del padre. Al momento di prendere il treno di ritorno, decidono di invitare Suzu a vivere con loro. Comincia una nuova avventura...
Valutazione Pastorale
Hirokazu Kore Eda si è imposto all'attenzione con il precedente "Father and son", convincente successo nel 2014. Con questo "Little sister", in concorso a Cannes 2015, il giapponese conferma la capacità di mettere in campo introspezione e slanci interiori al servizio di una vicenda fatta di piccoli/grandi tocchi esistenziali e di slanci affettivi imprevedibili. Le tre sorelle mature, che diventano quattro con l'ultima inattesa presenza, vanno a comporre un nucleo familiare intorno al quale si dipana un ventaglio di emozioni sfumate e rapprese. Difficoltà parentali e problemi gestionali vengono smussati nel desiderio di far prevalere comprensione e adattamento. Scuola, lavoro, qualche accenno di sentimenti appena descritti aprono lo scenario di una comunità forte e compatta, desiderosa di costruire e non di demolire. Se qualche passaggio resta irrisolto e una certa incisività espressiva viene sacrificata dietro un forte ricamo di gentilezza figurativa, lo sguardo che il regista getta sul Giappone 'minore' resta aguzzo e mai convenzionale: la sequenza finale sulla piaggia dice molto sull'incontro tra malinconia, rabbia, speranze, profondità di meditazione e fecondità di sintesi. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, poetico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in occasioni successive come occasione per confrontarsi con il Giappone contemporaneo, con una vicenda vista dall'interno.