Sogg. e Scenegg.: Paul Schrader - Fotogr.: (panoramica/a colori) Ed Lachman - Mus.: Michael Been - Montagg.: Kristina Boden - Dur.: 104' - Produz.: Linda Reisman
Interpreti e ruoli
Willem Dafoe (John Le Tour), Susan Sarandon (Ann), Dana Delany (Marianne), David Clennon (Robert), Mary Beth Hurt (Teresa), Victor Garber (Tis), Jane Adams (Randi)
Soggetto
un quarantenne ex-drogato poi disintossicatosi John Le Tour vive a New York facendo lo spacciatore. Alla merce ed agli affari ci pensa Ann, donna possessiva a capo di una organizzazione, piccola ma efficiente. Quando rientra a casa dove è solo, l'uomo si immerge nel suo diario, e vi annota ricordi e rimpianti. In realtà Le Tour è in piena delusione e sembra aspirare vagamente ad una sorta di autoriscatto, vivacchiando nel torpore giornaliero. Un inopinato incontro con Marianne è decisivo: è stata la sua donna, drogata pure lei e da lui aiutata a liberarsi, prima della separazione, e John l'ama ancora. Il suo rapporto con Ann è, nelle fantasie, forse diverso da quello che può intercorrere tra dirigente e sottoposto, ma nulla di più. Quando Marianne precipita dalla finestra della camera di un grattacielo in cui si trova Tis (un boss del mondo della droga), John sotto la spinta emotiva di questa morte recatosi da Tis lo uccide. Per questo omicidio Le Tour dovrà scontare 7 anni in prigione. Ann, che ormai lavora nei cosmetici, anziché con la cocaina, lo aspetterà: può anche darsi che si apra la prospettiva di una vita a due.
Valutazione Pastorale
il film è interessante, ben scritto e ben diretto da Paul Schrader, cui si debbono in veste di sceneggiatore "Taxi Driver" e "American gigolo", nonché la sceneggiatura del film in esame. Schrader è regista raffinato ed amante di certi climi e tensioni sottili, ma ben percepibili. Il risveglio del personaggio John (dal "sonno leggero" in cui vive: vedasi il titolo originale) è ben calibrato ed efficientemente condotto, oltre che psicologicamente assai riuscito. John è l'ottimo Willem Dafoe, che sa passare dalla fragilità desolata del diario e dal suo stesso disincanto di uomo-spacciatore, alla svolta verso una specie di "redenzione", con un gesto diverso che lo sganci finalmente dal torpore. Gli dà la pariglia la energia Susan Sarandon nel ruolo di Ann, anch'essa desiderosa di farsi pulizia dentro e d'attorno, proprio mentre a New York imperversa uno sciopero di netturbini e la spazzatura si ammucchia dovunque. Il film è accurato, le ansie di svolta e riscatto sono rispettabili, ma la droga continua comunque ad essere spacciata e squallore, illusioni e straniamento sembrano restare inevitabili.