LONG TIME DEAD

Valutazione
Inaccettabile, farneticante
Tematica
Male, Movimenti e sette, Violenza
Genere
Horror
Regia
Marcus Adams
Durata
90'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Gran Bretagna, Stati Uniti
Titolo Originale
Long time dead
Distribuzione
United International Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Eitan Arrusi, Daniel Bronzite, Chris Baker & Andy Day Daniel Bronzite, Marcus Adams, James Gay
Musiche
Don Davis
Montaggio
Lucia Zucchetti

Orig.: Stati Uniti/Gran Bretagna (2001) - Sogg.: Daniel Bronzite, Marcus Adams, James Gay-Rees - Scenegg.: Eitan Arrusi, Daniel Bronzite, Chris Baker & Andy Day - Fotogr.(Normale/a colori): Nic Morris - Mus.: Don Davis - Montagg.: Lucia Zucchetti - Dur.: 90' - Produz.: James Gay-Rees.

Interpreti e ruoli

Lara Belmont (Stella), Joe Absolom (Rob), Melanie Gutteridge (Annie), Lukas Haas (Webster), James Hillier (Spencer), Alec Newman . (Liam)

Soggetto

Dopo un prologo ambientato nel 1979, ecco, nel 2001, una rumorosa festa studentesca durante la quale una parte dei ragazzi ha l'idea di organizzare una seduta spiritica. Allontanatosi dagli altri, il gruppetto comincia il gioco tra risatine e sghignazzi. Da un non meglio precisato interlocutore arriva però la triste minaccia che tutti i presenti moriranno, e le risate cominciano a trasformarsi in paura. Il magazzino abbandonato dove si svolge la festa sembra diventare una trappola senza uscita. Dopo che Stella è stata uccisa nel bagno, si viene a sapere che il padre di Liam, ora in un ospedale psichiatrico, faceva parte di una spedizione in Marocco nel 1979 finita in tragedia a causa di riti satanici. In breve muoiono Joe e Webster. Anzi costui poi riappare, ma è il diavolo ad essere entrato in lui. Muore anche Lucy, e Liam, che sembra l'unico sopravvisuto, va dal padre all'ospedale per cercare con lui una spiegazione. In realtà anche Liam è ormai preda del diavolo e uccide senza pietà il padre.

Valutazione Pastorale

Sarebbe veramente fatica sprecata quella di cercare giustificazione ad un sottoprodotto deprimente e scadente come questo. Anche i cosiddetti 'ammiratori' del genere 'horror' chiedono una qualche parvenza di motivazioni o di coerenza che qui non esistono. Il campo è lasciato invece libero ad una sequela di omicidi, ammazzamenti, squartamenti il più truculenti possibile senza un minimo di ironia o di distacco. Il copione è greve, pesante, insistito per totale mancanza di qualche altra idea; si vorrebbe stupire con l'accumulo di sangue e di mostri. Le reazioni sono di noia, fastidio, insulsaggine. Per non parlare dello spazio lasciato alle suggestioni di satanismo e di sette malvagie, che da racconti come questo traggono ispirazione e spinta. Dal punto di vista pastorale, si tratta di un film da respingere in modo totale e da valutare come inaccettabile e farneticante.
UTILIZZAZIONE: non si vedono possibili forme di utilizzazione né in programmazione ordinaria né in altre circostanze. Molta attenzione é da tenere per i minori in occasione di passaggi televisivi.

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