Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg.: Pierce Gardner, Betsy Stahl - Scenegg.: Pierce Gardner - Fotogr.(Scope/a colori): Mauro Fiore - Mus.: Jan A.P. Kaczmarek - Montagg.: Anne Goursaud, Andrew Mondshein - Dur.: 97' - Produz.: Nina R.Sadowsky, Meg Ryan.
Interpreti e ruoli
Winona Ryder (Maya Larkin), Ben Chaplin (Peter Kalson), Sarah Wynter (Claire Van Owen), Philip Baker Hall (padre James), John Hurt (padre Leraux), Elias Koteas (John Townsend), Brian Reddy (padre Frank), John Beasley (Mike Smythe), John Diehl (Henry Birdson), Victor Slezak (padre Thomas)
Soggetto
La giovane Maya è uscita da un passato buio e tormentoso grazie a padre Lareaux che l'ha strappata dalle mani del diavolo e l'ha incoraggiata ad unirsi ad un gruppo di sacerdoti che aspettano l'arrivo del diavolo incarnato nel corpo di un essere umano. Peter, autore di best seller, scruta le menti di criminali spietati in cerca delle origini della loro violenza. Orfano dei genitori, assassinati quando era bambino, Peter si è allontanato dal cattolicesimo nonostante l'educazione religiosa ricevuta dallo zio, padre James. Maya e Peter si incontrano per partecipare ad un esorcismo autorizzato dalla Chiesa di New York: l'uomo posseduto é Henry, uno psicopatico che ha ucciso tutta la famiglia. Il rito lascia Maya sconvolta. In seguito la ragazza riesce a decifrare un ultimo messaggio di avvertimento nel quale Henry ha rivelato, attraverso un codice segreto, il nome dell'uomo nel cui corpo Satana ha deciso di incarnarsi: Peter Kelson. Maya convince Peter che attraverso una cospirazione il maligno ha organizzato la sua vita appositamente per quest'unico scopo. Quando episodi perversi cominciano a turbarlo, Peter decide di affidarsi a Maya per reagire e difendersi. Dopo ulteriori ricerche, Peter scopre con orrore di essere nato da un incesto. Claire, la sua comoagna, cerca di sparare a Maya ma fallisce e muore. In preda alla disperazione, Maya e Peter vanno in chiesa dallo zio padre James. Nella speranza che sia lui il Maligno, Peter spara allo zio. A questo puntoi Maya interviene e, a sua volta, spara a Peter uccidendolo. IL Male è stato ancora una volta sconfitto.
Valutazione Pastorale
Si tratta di un film oltremodo confuso e sovrabbondante. Nell'ottica tipicamente americana dello spettacolo come prima regola, qui la forma prevarica decisamente sulla narrazione. Questo significa che la regia fa ricorso a tutti possibili espedienti offerti dal genere horror per colpire, stupire, provocare reazioni derivanti dall'uso di luci, penombre, atmosfere patinate e cupe, colori forti, oggetti in primo piano: un repertorio già visto eppure certo in grado di suscitare sobbalzi improvvisi. Ma, appunto, si tratta solo di forma. Il contenuto, ossia gli argomenti centrali del racconto, é farraginoso. In realtà non si entra mai veramente all'interno dei problemi esposti. Il male è fatto vedere ma senza compiacimento, i diversi livelli del male vengono enucleati ma sovrapposti senza idee precise, i problemi che si pongono in caso di possessioni sono risolti in maniera tutta esteriore. Il copione confonde più volte incarnazione e possessione. Insomma un bel pasticcio, una sorta di patchwork da supermercato che, proprio per questa serie di inesattezze, è scoperto nella sua dimensione solamente commerciale. Non sembra di intravedere nel racconto offese o negatività assolute. Per questo dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come discutibile, soprattutto per il suo modo ambiguo di proporsi.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare con cautela in programmazione ordinaria. Può essere proposto per una verifica di questi temi all'interna della tecnologizzata società americana. Attenzione é da tenere per i minori in caso di passaggi televisivi.