Sogg.: Tratto dal romanzo "Talking it over" di Julian Barnes - Scenegg.: Marion Vernoux, Dodine Herry - Fotogr.: (Scope/a colori) Eric Gautier - Mus.: Alexandre Desplat -Montagg.: Jennifer Auge - Dur.: 105' - Produz.: Patrick Godeau
Interpreti e ruoli
Charlotte Gainsbourg (Marie), Yvan Attal (Benoit), Charles Ber-ling (Pierre), Thibault De Montalembert (Bernard), Elodie Navarre (Eleono-re), Charlotte Maury Sentier (Catherine), Yvan Martin (Nicolas), Marie Adam, Valerie Bonneton, Susan Moncur, Andree Tainsy, Dazhi Wu, Daniel Duval
Soggetto
Pierre e Benoit sono amici da sempre. Pierre è un eccentrico pro-fessore, ha fascino e piace molto alle donne. Benoit è riservato e aspetta di fare l'incontro importante. Benoit risponde ad un annuncio sul giornale e conosce Marie, i due si frequentano e infine Benoit fa conoscere Marie a Pierre. Marie è timida, i due decidono di sposarsi, cominciano la loro vita matrimoniale. Poi Pierre va a a fare visita a Marie nel suo studio di restaura-trice, Marie all'inizio lo respinge, poi cede alla passione. Pierre e Marie si amano, Benoit se ne accorge, una lite forte avviene durante una cena a casa. Ma la situazione è ormai irreparabilmente compromessa. Tutti si separano. Quando arriva il capodanno del Duemila, i tre si ritrovano su una fredda spiaggia della Normandia. Pierre e Marie stanno insieme, Benoit è andato in Russia dove si è sposato, e attende un figlio. Ma adesso non riescono più a lasciarsi, e tutti e tre uniti rimangono a guardare l'alba del nuovo secolo.
Valutazione Pastorale
storia di due amici molto diversi tra loro, di una ragazza che interviene a metterli l'uno contro l'altro e della finale constata-zione che l'amicizia vince anche l'amore. Dal punto di vista pastorale, il film, chiudendosi sulla scelta della soluzione di una vita a tre al di fuori di qualunque riserva etica, va ritenuto negativo, anche per il lento sfaldarsi dei rapporti umani che mostra non supportato da alternative veramente valide e convincenti. Film ben girato, dall'andamento alternato tra toni sofferti, quasi melodrammatici e altri algidi e plumbei. Film sulle sfumature dell'amore come dolore e annullamento di se stessi.
Utilizzazione: film da escludere dalle programmazioni ordinarie, molto deli-cato da recuperare in occasioni più mirate, se non con adeguati supporti in grado di leggere dentro i toni un po' esasaperati e qua e là malsani della vicenda, dove è utilizzata, quale commento musicale, una struggente canzo-ne di Leonard Cohen.