Orig.: Francia/Stati Uniti (2014) - Sogg. e scenegg.: Luc Besson - Fotogr.(Scope/a colori): Thierry Arbogast - Mus.: Eric Serra - Montagg.: Julien Ray - Dur.: 89' - Produz.: Luc Besson per Europacorp, TF1 Film Production.
Interpreti e ruoli
Scarlett Johansson (Lucy), Morgan Freeman (prof. Norman), Choi Min-sik (Kang), Pilou Asbaek (Richard), Amr Waked, Analeigh Tipton, Claire Tran, Yvonne Gradelet.
Soggetto
A Taiwan, dove risiede, la studentessa Lucy si vede costretta a consegnare una valigetta dal contenuto misterioso a Mr. Jang, criminale coreano. Ricevuto il materiale, Jang sequestra la ragazza e le fa inserire nel corpo uno dei pacchetti ricevuti che contiene un sostanza chimica. In modo non previsto, il pacchetto si rompe e il corpo di Lucy ne assorbe il prodotto. La conseguenza è la capacità di sviluppare alti gradi di conoscenza e potenzialità inimmaginabili. Solo il prof. Norman, neuroricercatore, riesce a muoversi dentro queste problematiche...
Valutazione Pastorale
Quando Lucy, dopo un inizio alquanto teso, viene sequestrata e chiede ai rapitori di essere liberata perché non a conoscenza dei fatti, subisce tuttavia violenza e poi reagisce in modo adeguato, si ha la sensazione di essere dalle parti di Nikita, la protagonista dell'action bessoniano del 1987. Anche lei finiva per mettere in gioco il proprio corpo, per esporlo a situazioni impreviste e piene di rischi. Lucy è, come si sa, il nome dato alla prima donna di cui l'antropoarcheologia ha conoscenza. Lucy è un inizio, forse di quella nuova era nella quale sarà necessario fare i conti col fatto che il cervello umano ha sviluppato solo una piccola parte delle potenzialità possedute. Tra un inseguimento e l'altro, tra passaggi adrenalinici e atmosfere da thriller, Besson lancia piccoli, nitidi messaggi (para)filosofici ("Vuota la mente di tutti i pensieri", "Io sono in ogni luogo"). Gioca, forse si diverte, oppure Lucy è ancora uan volta una specie di Giovanna d'Arco del terzo millennio. Di certo lo spettacolo regge, appassiona, purchè non si pretenda di ragionarci troppo sopra. Altrimenti emergono vistose superficialità. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso e nell'insieme problematico.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come prodotto di "genere" con ambizioni di impegno. Qualche attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.