Sogg.: liberamente ispirato al romanzo di Stephen King - Scenegg.: Tony Gilroy - Fotogr.: (scope/a colori) Gabriel Beristain - Mus.: Danny Elfman - Montagg.: Mark Warner - Dur.: 128' - Produz.: Taylor Hackford, Charles Mulvehill
Interpreti e ruoli
Kathy Bates (Dolores Claiborne), Jennifer Jason Leigh (Selena St. George), David Strathairn (Joe St. George), Christopher Plummer (John Mackey), Judy Parfitt (Vera Donovan), John C.Reilly, Eric Bogosian, Ellen Muth, Bob Gunton, Roy Cooper, Wayne Robson, Ruth Marshall, Tom Gallant, Kelly Burnett, Weldon Allen
Soggetto
la trentacinquenne Selena St. George, affermata giornalista di New York, deve tornare nel natio Maine per incontrare la madre, Dolores Claiborne, sospettata per l'omicidio di Vera Donovan, l'anziana e ricca signora che assisteva da anni. Tutto sembra contro di lei: le circostanze; il portalettere che entrando l'ha trovata con un mattarello in mano china sulla defunta; il testamento a suo favore che è determinante per l'irriducibile investigatore John Mackey, che vent'anni prima ha tentato invano di farla incriminare per la morte del marito Joe St. George. Difficile la convivenza tra la figlia dura e chiusa e la madre che è invece vissuta solo per lei, come riemerge dai ricordi, col marito ubriacone che la picchiava e che molestava la giovane figlia. Dolores ricorda anche quando venne assunta dall'altezzosa Vera, rimasta presto vedova, che l'ha voluta stabilmente in casa. Le umiliazioni, il freddo, le mani screpolate: tutto Dolores ha sopportato per risparmiare e far studiare la figlia. Quando però scopre che Joe le ha rubato tutti i risparmi, crolla, e si confida con Vera, che al sentire che oltretutto l'uomo insidia la piccola, spinge la donna ad eliminarlo, cosa che Dolores fa approfittando dell'eclissi che polarizza l'attenzione di tutti facendo precipitare Joe in un pozzo seminascosto dalle erbe. Selena ha coscientemente sepolto l'atroce ricordo delle attenzioni morbose del padre nei suoi riguardi, e quando lo realizza, torna a difendere la madre che davanti al giudice sembra quasi voler espiare il delitto, reale, del passato con quello presunto di oggi. Vera in realtà si è suicidata e Selena dimostra la sostanziale inconsistenza delle prove addotte da Mackey e lascia la madre con una nuova consapevolezza del suo rapporto con la donna che ha sacrificato tutta la sua vita per lei.
Valutazione Pastorale
film scritto e diretto con notevole maestria, che ci porta in una sorta di limbo americano, di ibseniane reminescenze, sotto l'arco di un plumbeo arcobaleno teso tra due eventi drammatici, dove alla fine una figlia ed una madre ritrovano un dialogo interrotto per colpa di un uomo vizioso ed abietto. Kathy Bates sembra incidere col bulino sullo schermo la parabola di Dolores, martire di provincia, goffa, sgraziata ma piena di una indomabile energia, col suo senso della responsabilità verso la bambina che adora, il disgusto ed anche l'affetto tradito dal marito, il rapporto con Vera, tiranna e complice, fonte di sostentamento e di frustrazioni. E' un quadro agghiacciante, cui ben si addicono le splendide, livide immagini di un cielo offuscato dall'eclissi, simbolo del buio in cui le anime sono a volte sospinte da eventi più grandi di loro. Storia atroce e dolorosa, questa di Dolores, ma carica di un'umanità che vive nei numerosi risvolti della storia; il rapporto padrona-serva tra la ricchissima snob e la povera lavoratrice domestica, che si apre inaspettatamente in una solidarietà femminile che sfocerà nel delitto, una sorta di giudizio divino di cui Dolores finisce per sentirsi strumento quasi mosso da invisibili fili, di cui però pagherà il peso tragico per tutta la vita. Film problematico per le implicazioni morali che comporta, diviso tra la pietà e la comprensione per il dramma vissuto dalla donna e l'imparzialità della legge che dovrebbe punire comunque. Interpretazione superba di Kathy Bates e bravi tutti gli altri. Regia e sceneggiatura degne di plauso; ottime fotografia e colonna sonora.