Orig.: Gran Bretagna/Francia/Slovacchia/Tunisia/Italia (2007) - Sogg.: Carlo Carlei & Peter Rader, Valerio Massimo Manfredi tratto in parte dal romanzo omonimo di Valerio Massimo Manfredi - Scenegg.: Jezz & Tom Butterworth - Fotogr.(Scope/a colori): Marco Pontecorvo - Mus.: Patrick Doyle - Montagg.: Simon Cozens - Dur.: 98' - Produz.: Raffaella De Laurentiis, Martha De Laurentiis, Tarak Ben Ammar.
Interpreti e ruoli
Colin Firth (Aurelio), Ben Kingsley (Ambrosino/Merlino), Aishwarya Rai (Mira), Peter Mullan (Odoacre), Kevin McKidd (Wulfila), John Hannah (Nestore), Thomas Sangster (Romolo Augusto), Iain Glen (Oreste), Rupert Friend (Demetrio), Nonso Anozie . (Batiato), Owen Teale (Vatreno), Robert Pugh (Kustennin), Alexander Siddig (Teodoro Andronico), Beata Ben Ammar . (Flavia)
Soggetto
Roma, 476 d.C. L'impero romano vive un momento di grande pericolo. Mentre viene incoronato imperatore il dodicenne Romolo Augusto, il generale barbaro Odoacre mette a ferro e fuoco la città, cattura Romolo e, insieme al suo tutore Ambrosino, lo fa rinchiudere nella fortezza di Capri. Qui Romolo scopre la mitica spada di Cesare con incisa la profezia per colui che "è destinato a regnare". Aurelio, comandante della quarta legione, arriva a Capri, libera Romolo ma apprende che i bizantini, che dovevano accogliere Romolo, hanno cambiato idea e si sono alleati con Odoacre. Aurelio e Romolo allora partono per andare a trovare l'ultima legione ancora fedele a Roma, la nona di stanza in Britannia. Qui Romolo risce finalmente a ricompattare l'esercito e a lanciare la spada del suo destino che, conficcandosi nella roccia, darà il via alla moderna storia britannica.
Valutazione Pastorale
Chi vorrà, farà il confronto con il libro omonimo di Valerio Massimo Manfredi, alla base della sceneggiatura. Bisogna invece dire che del rapporto tra Storia e leggenda il copione si disinteressa completamente, cedendo del tutto alle seduzioni del verosimile, della vulgata popolare, delle situazioni da saga d'appendice. Ne esce un film di guerra, ma anche e sopratutto avventuroso, girato con toni più vicini al peplum italiano anni Sessanta che alla ricostruzione storica sofferta e incisiva. In effetti la tensione latita, e che l'obiettivo sia quello di mettere insieme uno spettacolone per tutti gusti lo rivela la presenza della diva del cinema indiano Aishwarya Rai, unica presenza femminile impegnata a duellare in stile a metà tra kung fu e le scazzottare di Bud Spencer. Molti mezzi impiegati ma risultato modesto. Un film sostanzialmente innocuo, sottotono che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile e del tutto semplice.
Utilizzazione
Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre come spettacolo comunque scorrevole e piacevole da seguire.