LUNA E L’ALTRA *

Valutazione
Discutibile, Scabrosità
Tematica
Genere
Fantastico
Regia
Maurizio Nichetti
Durata
99'
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Fox
Soggetto e Sceneggiatura
Maurizio Nichetti, Nello Correale, Laura Fischetto, Stefa Maurizio Nichetti, Stefano Albè
Musiche
Carlo Siliotto
Montaggio
Rita Rossi

Sogg.: Maurizio Nichetti, Stefano Albè - Scenegg.: Maurizio Nichetti, Nello Correale, Laura Fischetto, Stefa-no Albè - Fotogr.: (normale/a colori) Luca Bigazzi - Mus.: Carlo Siliotto -Montagg.: Rita Rossi - Dur.: 99' - Produz.: Bambù

Interpreti e ruoli

Iaia Forte (Luna Di Capua), Maurizio Nichetti (Angelo Franchi-ni), Aurelio Fierro (il padre di Luna), Ivano Marescotti (il maestro Caimi), Luigi Burruano (il direttore), Luciano Manzalini (il mago Igor), Eraldo Tura (il macellaio), Marco Pironti, Fabio Santacroce, Eva Robin's

Soggetto

In una scuola elementare di Milano, nel 1955, si svolge una ceri-monia per ricordare il sacrificio di un'eroica maestra morta per salvare i ragazzi. La scuola dove insegnava porterà da oggi il suo nome, Luna Di Capua. Un flash-back porta il racconto a due mesi prima, con l'insegnante Luna che si appresta a dare il via ad un altro anno scolastico, come ormai fa da dieci anni, da quando si è trasferita da Napoli a Milano. La vita procede tranquilla: il direttore burbero e inflessibile è in particolare confidenza con il maestro Caimi, con il quale progetta avventure galanti, Angelo Franchini, il bidello, è innamorato di Luna ma non osa rivelarsi e, appena può, corre a suonare nella banda diretta dal macellaio, Luna vive con l'anziano padre, che lontano dal sole di Napoli si è progressivamente intristito. La quiete del quar-tiere periferico milanese è vivacizzata dall'arrivo del circo Panforti, pochi artisti, un cammello e sei cani per movimentare le serate di gente non ancora catturata dalla televisione. Due bambini del circo vengono presi dalla strada e il direttore li assegna alla classe della Di Capua, che cerca di educarli, sequestrando un oggetto che i due si portavano dietro, una lanterna magica, il segreto di Igor mago delle ombre. Così, durante una notte di temporale, l'ombra di Luna acquista vita propria e decide di farsi conoscere con una
personalità autonoma del tutto diversa, se non opposta, a quella dell'origina-le. Tanto Luna è timida, introversa, chiusa, tanto l'ombra è sfacciata, decisa, intraprendente. Così cambia la vita non solo delle due Luna ma anche delle due figure che la seguono da vicino, il padre e il bidello. La dissociazione tra i due aspetti è però molto forte e non può essere portata troppo in lungo: a poco a poco la vera Luna prende coraggio, cambia il proprio carattere, si fa coinvolgere insieme ad Angelo nelle rappresentazioni del circo. Succede così che durante la tradizionale festa degli alberi la segnalazione di una bomba fa allontanare tutti gli scolari. Solo Luna si avvicina all'ordigno che subito esplode. Luna muore, ma era quella falsa, quella vera è fuggita con Angelo e il circo verso l'avventura di una nuova vita.

Valutazione Pastorale

Film leggero e piacevole, nel quale alla realtà spes-so dura della vita quotidiana si contrappone la forza dei sogni e della fanta-sia, l'aspirazione ad un'esistenza tranquilla e la capacità di apprezzare tutto il bello che ci circonda. Dal punto di vista pastorale, è positiva la ricerca che intercorre tra i personaggi di arrivare a comprendersi, a capirsi meglio e crea-re le premesse per un modo di vivere più umano, rispettoso l'uno dell'altro. Il bidello ama la maestra di un amore puro e poetico, e assiste con stupore ai suoi repentini cambiamenti ma senza mai forzare le situazioni. L'aria candi-da e un po' ingenua del circo avvolge i protagonisti e li proietta in un'atmo-sfera surreale che diventa anche lo specchio di una dimensione interiore. Va doverosamente segnalato qualche passaggio meno controllato, in cui spunta qualche scabrosità (le sequenze della "casa chiusa") peraltro non del tutto compiaciuta e ben inquadrata nel clima anni Cinquanta.
Utilizzazione: il tono sostanzialmente poetico della storia lo rende utilizzabi-le anche in programmazione ordinaria, con una attenzione per la presenza dei minori. In altri contesti, il film può essere visto come spunto per riflettere sull'Italia anni '50 e, più in generale, sulla vena poetica che è in tutti noi, sul-la ricerca di sentimenti più stabili e duraturi.

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