Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg. e scenegg.: Joel Coen, Ethan Coen - Fotogr.(Normale/b&n) : Roger Deakins - Mus.: Carter Burwell - Montagg.: Tricia Cooke - Dur.: 115' - Produz.: Ethan Coen.
Interpreti e ruoli
Billy Bob Thornton (Ed Crane), Frances McDormand (Doris Crane), Michael Badalucco (Frank Raffo), James Gandolfini (Big Dave Brewster), Katherine Borowitz (Ann Brewster), Jon Polito (Creighton Tolliver), Scarlet Johansson (Rachel Abundas), Richard Jenkins (Walter Abundas), Tony Shalhoub (Freddy Riedenschneider), Christopher Kriesa . (Persky)
Soggetto
1949. A Santa Rosa, nella California del Nord, Ed Crane fa il barbiere nel negozio del cognato Frankie, ed è sposato con Doris. Crane sa che Doris ha una relazione con Big Dave, suo datore di lavoro, ma non reagisce fino a quando non entra in contatto con Tolliver, un forestiero che gli dice di voler avviare un'attività di sicuro successo, quella del lavaggio a secco, per la quale però ha bisogno di trovare un socio. Quella sera Crane accetta l'offerta. In forma anonima minaccia Big Dave che ignaro ne informa Ed e poi paga. Ed consegna i soldi a Tolliver che però subito dopo scompare. Non passa molto e Big Dave convoca Crane: ha scoperto tutto, lo aggredisce ma Crane reagisce e lo uccide tagliandogli la gola. Dell'omicidio viene incolpata Doris a motivo di alcuni ammanchi amministrativi e, mentre il celebre avvocato Riedenschneider sta preparando la difesa, la donna in cella si suicida. Dopo che il medico legale gli ha detto che la moglie era incinta di tre mesi, Ed cerca di trovare conforto, accompagnando la giovane figlia di un cliente ad un concorso per pianoforte. La ragazzina viene bocciata, i due in macchina hanno un incidente e, mentre è in ospedale, Ed viene formalmente accusato dell'omicidio di Tolliver, trovato morto in fondo a un lago. Processato, è condannato a morte sulla sedia elettrica. E qui termina il racconto che Ed fa della propria vita.
Valutazione Pastorale
Non si tratta soltanto di una storia ambientata nel 1949. I fratelli Coen hanno in questo caso voluto fare di più: hanno scelto il genere 'noir' e lo hanno affidato ad una nitida fotografia in B&N. Particolari che, invece di limitarne gli effetti e chiuderli in precisi riferimenti, hanno allargato in modo prepotente i temi e le suggestioni della realizzazione. Ed Crane, che da condannato a morte racconta a se stesso prima che agli altri gli eventi che hanno condotto a quella situazione, è il prototipo dell'uomo grigio, silenzioso, laconico, quasi incredulo delle azioni che si appresta a compiere: un protagonista disincantato e concreto, un cittadino-medio impossibilitato a vivere tranquillo, anzi trascinato nel gorgo del male a sperimentare l'impossibile missione di servire giustizia e verità. Il male di vivere, il fato, l'esclusione dalla Storia: tutto congiura contro Crane al quale resta solo il gesto liberatorio della confessione, l'inutizione che è possibile perdonare, in una dimensione di mistero più ampia e sfuggente. Recuperando e portando più a fondo certi temi de "Il grande Lebowski", i Coen dirigono un apologo amaro e struggente, che distilla gli acri sapori del dolore e fa intravedere la via del riscatto, anche senza saperlo. 'Noir' nella sua accezione più completa, il copione diventa anche metafora degli 'esclusi', dei 'poveri matti' e del loro disperato bisogno di affetti sinceri. Per l'ampia gamma di motivi forti che propone, il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come raccomandabile, complesso, e adatto a dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare in molte circostanze per i tanti spunti di discussione che offre, non ultimo quello del 'cinema nel cinema', con i richiami al 'noir' anni Quaranta.
