Sogg.: Tratto dal romanzo "Watch that man" di Robert Farrar - Scenegg.: Robert Farrar, Howard Franklin - Fotogr.: (Normale/ a colori) Robert Stevens - Mus.: Chris Young - Montagg.: Pamela Power - Dur.: 93' - Produz.: Arnon Milchan, Michael Nathanson, Mark Tarlov
Interpreti e ruoli
Bill Murray (Wallace Ritchie), Peter Gallagher (James Ritchie), Joanne Whalley (Lori), Richard Wilson (Sir Roger Daggenhurst), Alfred Molina (Boris), Geraldine James (Ludmilla Kropotkin), Anna Chancellor (Barbara Ritchie), John Standing, Simon Chandler, Nicholas Woodeson, Cliff Parisi, John Thomson, Janet Henfrey, Terry O'Neill
Soggetto
Wallace Ritchie, commesso in America in un negozio di videocas-
sette, arriva a Londra per festeggiare il compleanno del fratello più giovane
James, che vive e lavora nella capitale inglese. Ma proprio quella sera James
ha un'importante cena di lavoro, chiede a Wallace di tornare più tardi e nel
frattempo gli consegna un biglietto per partecipare a "Il teatro della vita",
una trasmissione televisiva che coinvolge direttamente gli spettatori e nella
quale lui si unirà ad un gruppo di attori che rappresentano dal vivo la gente
comune in situazioni drammatiche. Wallace si predispone al gioco, riceve
una telefonata, prende nota delle istruzioni e si mette in movimento. La
telefonata alla quale ha risposto era però rivolta ad un killer assoldato per rovesciare il governo del Regno Unito e favorire il ritorno della guerra fredda con la Russia. Da qui si innesca una serie di situazioni che confondono la finzione con la realtà, attraverso le quali Wallace passa con assoluto candore.
Tutti, diplomatici, politici, agenti del servizio segreto, rimangono stupiti per
l'assoluta mancanza di paura che quell'uomo dimostra davanti a minacce, torture, proiettili. Quando l'operazione sta per riuscire, Wallace interrompe tutto e scappa con una parte dei soldi pattuiti tra gli emissari delle due Nazioni. Arrivato su una spiaggia dei Caraibi, Wallace viene raggiunto da altri misteriosi rappresentanti che lo vogliono ingaggiare come attore.
Valutazione Pastorale
si tratta, con tutta evidenza, di un film-parodia, costruito sul crearsi di un equivoco di partenza, dal quale si dipanano innumerevoli equivoci di contorno come in un gioco di scatole cinesi o, meglio, di bamboline matrioska una dentro l'altra, che passano nel finale della vicenda di mano in mano. Il titolo (che traduce letteralmente quello originale) volta in burla quello de "L'uomo che sapeva troppo" di Alfred Hitchcock, con un totale ribaltamento del ruolo del protagonista. Prendendo in giro un po' il genere spionaggio alla James Bond, un po' quello dell'ispettore Clouseau, il film riesce a conservare una originalità di fondo, a mantenere toni vivaci e divertenti, a farsi seguire piacevolmente. Dal punto di vista pastorale ne deriva un prodotto spiritoso e brillante, da valutare senz'altro come accettabile.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria come spettacolo per tutti e proposta di un film distensivo e senza troppe pretese.