L’UOMO DEL TRENO

Valutazione
Accettabile, problematico***
Tematica
Amicizia, Libertà, Psicologia, Solidarietà-Amore
Genere
Drammatico
Regia
Patrice Leconte
Durata
90'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
L'homme du train
Distribuzione
Mikado Film
Musiche
Pascal Esteve
Montaggio
Joelle Hache

Orig.: Francia (2002) - Sogg. e scenegg.: Claude Klotz - Fotogr.(Scope/a colori): Jean-Marie Breujon - Mus.: Pascal Esteve - Montagg.: Joelle Hache - Dur.: 90' - Produz.: Philippe Carcassonne, Carl Clifton.

Interpreti e ruoli

Jean Rochefort (Manesquier), Johnny Halliday (Milan), Jean-François Stevenin (Luigi), Charlie Nelson. (Max), Pascal Parmentier (Sadko), Isabelle Petit-Jacques (Viviane), Edith Scob (sorella di Manesquier), Maurice Chevit (il parrucchiere), Véronique Kapoian . (la fornaia)

Soggetto

Francia, strade quasi deserte di una cittadina nella stagione invernale. In una farmacia Milan, adulto appena arrivato, chiede senza successo un'aspirina effervescente. Nella stesso locale si trova Manesquier, anziano professore di lettere in pensione, che, all'uscita, fa sapere all'uomo di averne a casa e lo invita a seguirlo. Milan, tra molti silenzi e poche parole, ottiene ospitalità per la notte in una stanza della grande casa piena di libri antichi, mobili, quadri. Milan non lo dice ma è arrivato lì perchè fra tre giorni con alcuni complici rapinerà la banca locale considerata un facile bersaglio. Anche Manesquier ha un appuntamento che non rivela. Trascorsi gli stessi tre giorni, dovrà entrare in ospedale per un intervento alle coronarie. Milan resta a dormire anche nelle notti successive. A poco a poco tra i due nasce una maggiore confidenza. Ma gli appuntamenti della vita non danno scampo. Il ladro deve portare a termine l'impegno preso. Manesquier va in sala operatoria. Il delitto ancora una volta non paga. Fuori dalla banca la polizia elimina Milan. All'ospedale Manesquier non supera l'intervento. Ma l'ultimo pensiero dell'uno é per la vita dell'altro.

Valutazione Pastorale

Si tratta della storia forte di un'amicizia improvvisa, di legami interiori che nascono senza preavviso e del pudore di non rivelarli per intero. E' il silenzio dapprima a riempire l'incontro tra i due protagonisti. Il ladruncolo in crisi esistenziale é taciturno, chiuso, introverso. Il professore lo incalza con piccole, discrete domande. La casa come luogo di accoglienza diventa terreno per fare nascere rapporti nuovi e inattesi. Il professore intuisce in Milan quella vita di avventure che non ha mai vissuto; Milan vede da vicino quella tranquilla esistenza quotidiana tra libri, studi, riflessioni e magari anche pantofole che le proprie vicende non gli hanno permesso di seguire. Costruito su atmosfere dense di umanità, e di forte rispetto reciproco, caratterizzato da dialoghi lucidi, diretti, intensi e profondi, il film costruisce inoltre in filigrana un bel rapporto padre-figlio senza mai dirlo esplicitamente e richiama l'importanza di una vita all'insegna del rispetto per l'altro, della capacità di comprensione e di dialogo. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come positivo, accettabile, e problematico per i molti temi interessanti che suggerisce.
UTILIZZAZIONE: di notevole livello sul piano realizzativo, il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare in seguito come esempio di prodotto europeo che unisce alta qualità professionale e forza di spessore e di contenuti.

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