L’UOMO SENZA SONNO

Valutazione
Accettabile, Problematico, dibattiti
Tematica
Malattia, Male, Psicologia
Genere
Drammatico
Regia
Brad Anderson
Durata
102'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Spagna
Titolo Originale
The Machinist
Distribuzione
Nexo
Musiche
Roque Banos
Montaggio
Luis De La Madrid

Orig.: Spagna (2004) - Sogg. e scenegg.: Scott Kosar - Fotogr.(Scope/a colori): Xavi Gimenez - Mus.: Roque Banos - Montagg.: Luis De La Madrid - Dur.: 102' - Produz.: Julio Fernandez.

Interpreti e ruoli

Christian Bale (Trevor Reznik), Jennifer Jason Leigh (Stevie), Aitana Sanchez-Gijon (Marie), John Sharian (Ivan), Michael Ironside (Miller), Larry Gilliard jr. (Jackson), Anna Massey (sig.ra Shrike), James Depaul (Reynolds), Craig Stevenson (Tucker), Nancy Crane . (cameriera)

Soggetto

E' ormai un anno che Trevor Reznik non riesce a dormire. Dimagrito nel corpo e scavato nel volto, svolge il suo lavoro di operaio macchinista tra gli sbeffeggiamenti dei colleghi. Quando decide di reagire, provoca un incidente che fa perdere un braccio all'operaio Miller. Ancora più incupito, Trevor comincia ad avvertire intorno a se la presenza di un certo Ivan, con cui parla e che però nessuno vede. A casa poi trova attaccati al frigorifero dei fogliettini con alcuni messaggi che non riesca a decifrare. Per non cedere alla solitudine, Trevor passa del tempo con Stevie, una prostituta che abita vicino a lui, e con Marie, cameriera in un caffé. Sempre più rissoso, Trevor non combina alcunché di buono e alla fine viene licenziato dall'officina. Dopo altre, insensate apparizioni, qualcosa sembra squarciarsi. Ora Trevor ricorda di aver investito il piccolo Nicholas (figlio di Marie) e di essersi poi schiantato con la propria macchina. Decide di trasferirsi. In una nuova città si autodenuncia e, rinchiuso in carcere, finalmente si addormenta.

Valutazione Pastorale

La radiografia del tentativo disperato di rimozione di una colpa è condotta con piglio narrativo convincente, drammatico in prevalenza ma con opportune sfumature sui registri dell'onirico. Trevor appare come uno psicopatico prigioniero di una dimensione quasi sonnambolica, chiusa in sogni fatti però ad occhi aperti e quindi atemporale e alogica. L'indagine su una malattia della mente va poi ad affiancarsi ad un altro aspetto, più propriamente etico: cosa significa essere perseguitati da se stessi? chi diventiamo? con chi possiamo rapportarci? Dentro dunque un percorso, infine, abbastanza chiaro (il male fatto va riconosciuto per superarlo) il racconto propone qualche spunto non banale in merito agli itinerari della paranoia e della follia, alla cronaca di un grigiore del male forte e compatto e tuttavia con la speranza di una sofferta via d'uscita. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, problematico e adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza dei minori. Stessa cura é da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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