Orig.: Giappone (1979) - Sogg.: tratto dai fumetti originali di Monkey Punch - Scenegg.: Hayao Miyazaki, Haruya Yamazaki - Fotogr.(Panoramica/a colori): Hirokata Takahashi - Mus.: Yuji Ohno - Montagg.(direttore delle animazioni): Yasuo Ohtsuka - Dur.: 100' - Produz.: Tetsuo Katayama.
Interpreti e ruoli
Lupin (voce italiana: Roberto Del Giudice), Jigen (v.i.: Sandro Pellegrini), Goemon (v.i.: Antonio Palombo), Fujiko (v.i.: Alessandra Korompay), Zenigata . (v.i.: Rodolfo Bianchi)
Soggetto
Lupin e il fedele Jingen hanno rintracciato la fonte delle banconote false che stanno mettendo in ginocchio l'economia mondiale: é il piccolo paese di Cagliostro, governato dall'omonimo conte. Tra le mura di pietra del castello, il conte tiene prigioniera la principessa Clarissa, che ha deciso di sposare. Lupin arriva sul posto con i suoi amici e con lui ci sono anche la bella Fujiko e l'ispettore Zenigata. Affrontando e superando rischi incredibili, Lupin libera la ragazza, fa arrestare i cattivi e scappa con il vero tesoro nascosto. Sempre inseguito da Zenigata che non dispera prima o poi di arrestarlo.
Valutazione Pastorale
Bisogna dire subito che si tratta di un film girato nel 1979, opera prima di Hayao Miyazaki, che qualche anno fa é stato premiato alla mostra di Venezia con un Leone d'oro alla carriera. E' un film di animazione, terreno nel quale il regista giapponese é considerato un maestro indiscusso. Il personaggio Lupin III nasce nel 1967 come fumetto dalla matita di Kazuhito Kato, meglio noto con il nome d'arte di Monkey Punch; approda in tv con due serie nel 1972 e nel 1977 e infine arriva sul grande schermo. Questo recupero in Italia, per quanto tardivo, è interessante. Lupin III, ladro gentiluomo con indosso l'eterna giacca verde, é personaggio vivace e scattante, generoso con gli altri, ma attento ai propri interessi, pronto a riparare situazioni storte ma sempre molto individualista. Nel disegno, tanto fantasioso quanto disordinato, si respira un'aria anni '70 fresca e frizzante. Il racconto, pur prevedibile nella sua conclusione, scorre con simpatia e rapidità. Certo si tratta di un lavoro più azzeccato di alcuni successivi titoli di Miyazaki quali "La città incantata" o "Il castello errante di Howl". Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, e nell'insieme semplice.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, anche per tutta la famiglia.