Orig.: Cina/Stati Uniti (2007) - Sogg.: tratto dal racconto "Lust, Caution" di Eileen Chang - Scenegg.: Wang Hui Ling, James Schamus - Fotogr.(Panoramica/a colori): Rodrigo Prieto - Mus.: Alexandre Desplat - Montagg.: Tim Squyres - Dur.: 156' - Produz.: Bill Kong, Ang Lee, James Schamus - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Tony Leung (sig. Yee), Joan Chen (sig.ra Yee), Tang Wei (Wang Hu/sig.ra Mak), Wang Leehom . (Kuang Yu Min)
Soggetto
Shanghai, 1942. Nella città occupata dalle truppe giapponesi, un gruppo di studenti affida alla giovane Wang Hu, aspirante attrice, il delicato compito di avvicinare il sig. Yee, cinese collaborazionista, per carpirne importanti segreti. Assunta una finta identità, Wang diventa l'amante dell'uomo, convinta all'inizio di averlo in pugno e di poter trasmettere agli amici notize di grande utilità. Tra i due però il sentimento cresce fino a diventare passione irrefrenabile. Così Wang comincia a interrogare se stessa, stretta tra il proprio ruolo di spia e la voglia di non perdere l'uomo. La scelta arriva solo dopo un lungo tormento, quando infine fa catturare Yee, ma non rinuncia a dichiararsene innamorata.
Valutazione Pastorale
Amore e morte, vittima e carnefice: rovesciamento delle parti, intreccio dei ruoli, ognuno di noi è l'una e l'altra cosa. Ancora una volta, dopo il finto scandaloso "I segreti di Brockeback Mountain" che con banale conformismo rovesciava il clichè del cowboy virile e tutto d'un pezzo, Ang Lee è furbo a rimescolare carte con un gioco già ampiamente e con migliori esiti sperimentato prima di lui. Certamente robusto e vigoroso (e quindi meritevole) sotto il profilo visivo (rappresentazione, ambienti, stilizzazione dei personaggi, atmosfere...), il racconto accusa invece il colpo della propria, estenuante lunghezza (156'): costretto così a dilatarsi in episodi di contorno alcuni superflui e a 'regalare' quei quasi 10' di rapporto selvaggio tra i due che rischiano di essere i soli a far ricordare il film. Una circostanza che dovrebbe essere spia della sopravvalutazione generale del prodotto, rimasto a metà sia come dramma che come melodramma (ben altro da Wong Kar Way). Difficile commentare il fatto che entrambi i titoli di Ang Lee citati hanno vinto il Leone d'oro alla Mostra di Venezia. Film un po' "vecchio", suggestivo nel racconto e nei tormenti della protagonista ma anche leggermente fine a se stesso. Dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile e con momenti di scabrosità.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, certo per un pubblico già avveduto e preparato, e tenendo conto che c'è il divieto ai minori di 14 anni. Attenzione per i minori e i più piccoli è da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.