MA LOUTE

Valutazione
Consigliabile, Problematico, dibattiti * *
Tematica
Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Politica-Società, Storia
Genere
Commedia
Regia
Bruno Dumont
Durata
122'
Anno di uscita
2016
Nazionalità
Francia, Germania
Titolo Originale
Ma Loute
Distribuzione
Movies Inspired
Musiche
"Barberini" preludio al 2° ATTO di Gustav Lexen
Montaggio
Bruno Dumont, Basile Belkhiri

Orig.: Francia/Germania (2016) - Sogg. e scenegg.: Bruno Dumont - Fotogr.(panoramica/a colori): Guillaume Deffontaines - Mus.: "Barberini" preludio al 2° ATTO di Gustav Lexen - Montagg.: Bruno Dumont, Basile Belkhiri - Dur.: 122' - Produz.: Jean Brehat, Rachid Bouchareb, Muriel Merlin per 3B Productions i n coproduzione con Twenty Vision Filmproduction, Pallas Film, Arte France Cinema,WDR ARTE - 69^ FESTIVAL DI CANNES 2016 IN CONCORSO.

Interpreti e ruoli

Fabrice Luchini (André Van Peteghem), Juliette Binoche (Aude Van Peteghem), Valeria Bruni Tedeschi (Isabelle Van Peteghem), Jean Luc Vincent (Christian Van Peteghem), Brandon Lavieville (Ma Loute), Raph (Billie Van Peteghem), Didier Desprès (Alfred Machin), Cyryl Rigaux (Malfoy), Laura Dupré (Nadège), Thierry Lavieville (Bufort padre), Laurèna Thellier (detto l'eterno), Laurèna Thellier (Gaby Van Peteghem), Manon Royère (Blanche Van Peteghem), Caroline Carbonnier . (Brufort madre)

Soggetto

Estate 1910, baia di Slack nella Francia del Nord. Nella zona accadono alcune misteriose sparizioni sulle quali stanno indagando il corpulento ispettore Machin e il suo assistente Malfoy. Nel seguire improbabili piste lungo la spiaggia, i due funzionari incappano in Ma Loute, figlio maggiore di una famiglia di pescatori che aiuta i borghesi ad attraversare le acque. Ma Loute ha una storia con Billie Van Peteghem, giovane discendente di una famiglia di nobili origini ora decaduta...

Valutazione Pastorale

Bisogna dirlo subito. Chi ricorda i riarsi teoremi e i drammi esistenziali alla base di alcuni precedente titoli di Dumont (L'età inquieta, 1998; L'umanitè, 1999; Twentynine Palms, 2004) farà piuttosto fatica a ritrovarsi nel film di oggi. Si tratta infatti di uno scenario completamente nuovo, che cambia obiettivi e prospettive, ma lascia insoluto l'interrogativo principale: chi sono i protagonisti che abbiamo di fronte? Perché i Van Peteghem, gruppo familiare eterogeneo e scombinato, si muovono in modi tanto sarcastici, privi di logica e di materialità? E perché la famiglia di Ma Loute piena di scherno e di diffidenza si tiene alla larga dalla grande villa? Alle corte, lo scenario che Dumont compone è disadattato, scombinato ma non illogico. I Lavieville, quando ne sentono il bisogno, infieriscono sugli avversari e li eliminano per mangiarne i resti, sono spietati e cinici. I proprietari della villa sono privi di logica, guardano il paesaggio ma non lo vedono. Le persone scomparse sono cercate invano da un commissario che ad un certo punto si libra in volo. L'ultima battaglia tra le classi è cominciata, gruppi sociali come residuati di un nucleo che fu combattono l'estrema lotta, prima che il massacro della grande guerra arrivi ad affogare tutto. Dumont allora, opera per utilizzare uno schema innovativo ma per cambiare poco o niente. Nel frattempo quello che doveva dire (l'Europa sull'orlo del baratro; un paesaggio un decadenza; una silenziosa, malata resa dei conti...) lo ha detto in modo feroce, incisivo, personale e straziato. Con indicibile odore di zolfo e profumo di ironia surreale. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come
consigliabile, problematico e da approfondire con dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione alla possibilità di arricchire la proposta con altri contributi sul regista e sul suo cinema talvolta contraddittorio.

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