Madame Clicquot

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amore-Sentimenti, Donna, Famiglia, Lavoro, Libertà, Matrimonio - coppia, Politica-Società, Storia
Genere
Biografico - Drammatico
Regia
Thomas Napper
Durata
89'
Anno di uscita
2024
Nazionalità
Francia, Regno Unito
Titolo Originale
Widow Clicquot
Distribuzione
Movies Inspired
Soggetto e Sceneggiatura
Erin Digman, dal libro di Tilar J. Mazzeo “The Widow Clicquot: The Story of a Champagne Empire and the Woman Who Ruled It"
Fotografia
Caroline Champetier
Musiche
Bryce Dessner
Montaggio
Richard Marizy
Produzione
Joe Wright, Haley Bennett, Fourth and Twenty Eight Films

Interpreti e ruoli

Haley Bennett (Barbe-Nicole Ponsardin Clicquot), Tom Sturridge (François Clicquot), Sam Riley (Louis Bohne), Natasha O'Keeffe (Anne), Ben Miles (Phillipe Cliquot), Cara Seymour (Jeanne Marie Posardin)

Soggetto

Francia, primi dell’800. Barbe-Nicole Ponsardin sposa François Clicquot, appassionato viticoltore, che vive un rapporto speciale, quasi simbiotico, con le sue terre, le sue vigne. Profondamente innamorati i due condividono questa passione e insieme lavorano per sviluppare metodi innovativi per la coltivazione e la produzione di uve. Quando François muore improvvisamente Barbe-Nicole, a soli 27 anni, prende in mano l’eredità del marito.

Valutazione Pastorale

“Madame Clicquot” (“Widow Clicquot”) diretto da Thomas Napper fa scoprire al pubblico una donna forte, coraggiosa, che ha affrontato a testa alta calamità naturali e pregiudizi: Barbe-Nicole Ponsardin (1777-1866). Soprannominata “Gran Dama dello Champagne”, rimasta vedova a 27 anni, ha preso in mano le redini dell’azienda lasciatale dall’amatissimo marito con il quale aveva condiviso la passione per la viticultura, facendola fiorire. A lei si deve la creazione del Veuve Clicquot, uno degli champagne più famosi al mondo. “Quando ho letto per la prima volta la sceneggiatura – sottolinea il regista Napper – ciò che mi ha colpito è stata la vita di questa donna unica, narrata attraverso una battaglia tra il presente e un esercito di ricordi. Si tratta del rapporto di Barbe-Nicole con sé stessa e con il suo lavoro, che la porta a conquistare la sua energia, la sua identità, e a creare la sua strepitosa eredità”. E tutto questo emerge nel film grazie alla regia accorta, alla splendida fotografia, ai costumi ma soprattutto all’interpretazione intensa di Haley Bennet (“Elegia americana”, 2020; “Cyrano”, 2021; “Till. Il coraggio di una madre”, 2022) e alla sceneggiatura di Erin Digman. Insieme tratteggiano una donna in grado di affermarsi in un mondo “maschile” senza riannunciare alla propria visione, ai propri convincimenti profondi, al desiderio di sperimentare qualcosa di nuovo in un’arte molto antica come quella della viticultura e della produzione del vino. Un mondo dal quale le donne erano totalmente escluse. Figlia del suo tempo, ma proiettata nel futuro. Senza dimenticare il bellissimo rapporto con il marito (Tom Sturridge), raccontato nei numerosi flashback, che la considera compagna in tutto: un rapporto di amore, fiducia, assolutamente paritario, certamente non scontato, né tantomeno diffuso nella Francia napoleonica. Il film è basato sulla biografia scritta da Tilar J. Mazzeo “The Widow Clicquot: The Story of a Champagne Empire and the Woman Who Ruled It” pubblicata nel 2009 da HarperCollins. “Madame Clicquot” è complesso, problematico, adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in occasioni di dibattito.

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