Orig. : Stati Uniti (1998) - Sogg. e scenegg. : Jim Abrahams, Greg Norberg, Michael McManus - Fotogr. (Normale / a colori) : Pierre Letarte - Mus. : John Frizzell - Montagg. : Terry Stokes - Dur. : 87' - Produz. : Bill Badalato.
Interpreti e ruoli
Jay Mohr (Anthony Cortino), Bill Burke (Joey Cortino), Christina Applegate (Diane), Pamela Gidley (Pepper Gianini), Olympia Dukakis (Sophia Cortino), Lloyd Bridges (Vincenzo Cortino), Jason Fuchs (Vincenzo giovane), Joe Viterelli (Clamato), Tony Lo Bianco (Marzoni), Vincent Pastore (Gorgoni), Marisol Nichols (Carla), Seth Adkins (Anthony bambino), Andreas Katsulas (Narducci), Sofia Milos (Sofia giovane), Anthony Crivello . (Luigi Cortino)
Soggetto
Vincenzo Cortino, potente boss mafioso, é ormai alle soglie della vecchiaia. Anthony, uno dei due figli maschi, ricorda in flashback l'infanzia del padre nella Sicilia di inizio secolo. A Salmonella, paesino di 1200 abitanti, il piccolo Vincenzo, dopo varie traversie, deve sottrarsi alla vendetta del malavitoso Cesare Ruffo e scappa a nuoto in America. Eccolo, 65 anni dopo, circondato dai suoi due figli, Anthony, appena tornato dalla guerra, con la fidanzata Diane, e Joey, psicopatico. Preso di mira da molti nemici, Vincenzo é vittima di un attentato e rimane in coma all' ospedale. Anthony si incarica della vendetta ed uccide due sicari. Diane rifiuta questo tipo di vita e lo lascia. Dopo un nuovo flashback su Vincenzo a New York nel 1933, ecco Anthony direttore di un casinò a Las Vegas nel 1967. Si innamora della cantante Pepper, che però lo tradisce col fratello. Diventato importante, anche Anthony rimane a sua volta coinvolto in un attentato. Poco dopo, Vincenzo muore. Al funerale, una improvvisa epidemia contagia i presenti, e tutti cominciano a vomitare. Anthony ritrova Diane, che nel frattempo è diventata presidente degli Stati Uniti. Si sposano, quindi Anthony riprende il ruolo di killer. "Solo la mafia -dice alla fine- ha il potere di eliminare alcuni beniamini dell'infanzia".
Valutazione Pastorale
Il regista Jim Abrahams si é imposto all'attenzione negli anni passati per titoli quali "L'aereo più pazzo del mondo", "Top secret", "Hot shots", "Una pallottola spuntata" . Tutti film improntati ad una comicità di tipo grottesco finalizzata a mettere alla berlina gli stereotipi e i luoghi comuni di tanti generi cinematografici: il filone catastrofico, quello spionistico, quello sentimentale/avventuroso. Qui ci riprova, con l'intento di fare una parodia dei film di argomento mafioso. Ma l'impresa fallisce. Sarà pur vero che il piccolo universo della mafia viene preso in giro, ma la comicità é talmente demenziale, stiracchiata, epidermica da risultare inefficace : la ritualità del potere mafioso sembra quasi uscirne indenne. I toni grotteschi, le esagerazioni, l' illogicità delle situazioni sono privi di sostanza o di bersagli. La satira scarseggia, si ride pochissimo, più spesso si scade nella farsa, con contorno di momenti di grana un po' grossa che toccano la volgarità. Dal punto di vista pastorale, il film si colloca nella valutazione del 'futile': si capisce, cioé, che il regista aveva la possibilità di fare qualcosa di meglio, visto l'argomento scelto; e che il risultato finale non può essere valutato peggio, proprio per non attribuirgli più importanza di quella che ha.
UTILIZZAZIONE: per quanto detto, il film può anche essere utilizzato in rpogrammazione ordinaria, ben sapendo il modesto livello che lo caratterizza.