MAGHI E VIAGGIATORI

Valutazione
Problematico, Raccomandabile, dibattiti
Tematica
Metafore del nostro tempo, Rapporto tra culture, Solidarietà-Amore
Genere
Metafora
Regia
Khyentse Norbu
Durata
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Australia, Buthan
Titolo Originale
Travellers and magicians
Distribuzione
Bim Distribuzione
Musiche
brani di musica tradizionale curati da Andrew Belletty
Montaggio
John Scott, Lisa Anne Morris

Orig.: Bhutan/Australia (2003) - Sogg. e scenegg.: Khyentse Norbu - Fotogr.(Panoramica/a colori): Alan Kolowski - Mus.: brani di musica tradizionale curati da Andrew Belletty - Montagg.: John Scott, Lisa Anne Morris - Dur.:108' - Produz.: Raymond Steiner, Malcolm Watson.

Soggetto

Insofferente ai ritmi di vita del luogo monastico, Dondup, giovane funzionario del Buthan, chiede ed ottiene un permesso per andare in città per la festa religiosa annuale. Il suo obiettivo in realtà è quello di imbarcarsi per gli Stati Uniti, luogo di tutti i sogni di vita. Qualcosa però non funziona. Persa la corriera, Dondop si trova a cercare passaggi di fortuna in compagnia prima di un contadino, poi di un monaco e di un padre con la giovane figlia. Il gruppetto procede con fatica, facendo lunghi tratti a piedi e fermandosi per mangiare e per dormire. In questi frangenti il monaco comincia ad intrattenere gli altri con uno strano racconto: due fratelli, uno grande costretto a seguire lezioni di magia che non lo interessano, uno adolescente attratto dagli studi e impossibilitato a seguirli. Il grande un giorno crede di vedere un bel cavallo, vi sale sopra, si fa trascinare, arriva nella foresta all'abitazione isolata di un monaco e della sua donna. Ospitato, il giovane vorrebbe andare via ma la donna lo attrae, lo lusinga e i due diventano amanti al punto da progettare l'eliminazione del vecchio. Qui il ragazzo si sveglia, si ritrova con il fratello piccolo e con lui torna a casa. Il racconto ha risvegliato l'attenzione di Dondup. Ora il funzionario non è più così sicuro di volere andare negli Stati Uniti. Anzi, salendo su un camion con il monaco, saluta con calore la ragazza da poco conosciuta, consapevole che prima di allontanarsi è giusto conoscere meglio ciò che ci circonda.

Valutazione Pastorale

Lascia sempre piacevolmente sorpresi la capacità di certo cinema orientale di affrontare grandi temi attraverso racconti di estrema semplicità e immagini piane e mai superflue. Le due storie ad incastro che costruiscono il copione si fondono a dettare i tempi di un 'road movie' insieme poetico e denso di notazioni importanti. Il viaggio che Dondup non fa è sostituito da un altro che non era previsto e che diventa un percorso di recupero di una identità. Viaggio e sogno, dunque, affiancati nel realismo di una cornice ambientale in cui la maestosità del paesaggio diventa a sua volta protagonista e insieme nella favola di un racconto immaginato ma visto come possibile. Fama di riconosciuta importanza e già regista del fortunato "La coppa", Norbu costruisce una storia di palpitante resa visiva, scandita dall'assenza di tempi e dalla indicazione di tenersi il più possibile lontani dalle passioni. Metafora della ricerca di una felicità che é magari momentanea ma diventa pienezza di armonia tra Terra e Cielo. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come raccomandabile, senz'altro problematico e adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre come esempio di prodotto in grado di fornire elementi per riflessioni sul rapporto tra culture e sulle forme di approccio ai grandi temi della cultura contemporanea.

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