Interpreti e ruoli
Channing Tatum (Mike Lane), Salma Hayek Pinault (Maxandra Mendoza), Ayub Khan Din (Victor), Jemelia George (Zadie), Juliette Motamed (Hannah), Vicki Pepperdine (Edna Eaglebauer), Caitlin Gerard (Kim), Christopher Villiers (Robert), Alan Cox (Roger Rattigan), Suzanne Bertish (Renata), Ethan Lawrence (Woody), Kylie Shea (Ballerina), Sebastian Melo Taveira (Ballerino)
Soggetto
Florida oggi. Mike Lane, dopo una stagione di successo come spogliarellista, si ritrova con un’attività fallita e un domani da ricostruire. Assoldato dalla ricca Maxandra Mendoza, moglie di un tycoon inglese nel settore dei media, si trasferisce a Londra per organizzare uno spettacolo di danza nel West End…
Valutazione Pastorale
Il Premio Oscar Steven Soderbergh, a distanza di dieci anni dall’uscita in sala della commedia “Magic Mike” (2012), torna sul progetto per la regia del terzo (nel mezzo il sequel “Magic Mike XXL” del 2015 diretto da Gregory Jacobs) e probabilmente ultimo capitolo: “Magic Mike. The Last Dance”. Protagonista è ancora Channing Tatum (anche produttore), affiancato da Salma Hayek Pinault.
La storia. Florida oggi. Mike Lane (C. Tatum), dopo una stagione di successo come spogliarellista, si ritrova con un’attività fallita e un domani da ricostruire. Assoldato dalla ricca Maxandra Mendoza (S. Hayek Pinault), moglie di un tycoon inglese nel settore dei media, si trasferisce a Londra per organizzare uno spettacolo di danza nel West End…
Partiamo subito dal perimetrare il racconto: “Magic Mike. The Last Dance” è una commedia di respiro sentimentale. Soderbergh usa la suggestiva cornice inglese, i suoi luoghi e topos culturali raffinati, per snodare una storia di riscatto attraverso la danza. Si esce dunque dal canovaccio del mero film sul mondo degli spogliarellisti per una riflessione sul valore della danza – certo, qui secondo la traiettoria sensuale – come via di libertà di espressione e di ribellione dalle costrizioni sociali. Il plot narrativo non è articolato, anzi il racconto risulta abbastanza prevedibile, ma nel complesso Soderbergh si conferma un abile autore capace di saper maneggiare qualsiasi progetto e genere. Porta a casa infatti l’operazione in maniera interessante e non banale, riuscendo a elevare il concetto dello striptease ad arte della danza di matrice sociale (la scena più riuscita è quella sull’autobus londinese, davvero acuta e godibile!). Si tratta di un film semplice, senza troppe pretese o sussulti, rischiarato qua e là da battute brillanti. Bene in generale gli interpreti. Una commedia per adulti, consigliabile, problematica-semplice.
Utilizzazione
Film indicato per la programmazione ordinaria e per successive occasioni di approfondimento. Per i temi in campo è consigliato per un pubblico adulto.