MAGNOLIA

Valutazione
Discutibile, problematico
Tematica
Famiglia, Lavoro, Malattia, Male, Psicologia, Solidarietà-Amore, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
Paul Thomas Anderson
Durata
188'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Magnolia
Distribuzione
Medusa Film
Musiche
Jon Brion, Aimee Mann
Montaggio
Dylan Tichenor

Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg. e scenegg.: Paul Thomas Anderson - Fotogr.(Scope/a colori): Robert Elswit - Mus.: Jon Brion, Aimee Mann - Montagg.: Dylan Tichenor - Dur.: 188' - Produz.: Joanne Sellar.

Interpreti e ruoli

Jason Robards (Earl Partridge), Julianne Moore (Linda Partridge), Tom Cruise (Frank Mackey), Jeremy Blackman (Stanley Spector), Michael Bowen (Rick Spector), William H.Macy (Donnie Smith), Philip Baker Hall (Jimmy Gator), Melinda Dillon (Rose Gator), Melora Walters (Claudia Wilson Gator), John C.Reilly (Jim Kurring), Philip Seymour Hoffman (Phil Parma), Emmanuel Johnson . (Dixon)

Soggetto

Un giorno qualunque a San Ferdinando Valley, nella California del sud. Earl Partridge é anziano e in fin di vita nel letto di casa. Tra delirio e lucidità, esprime il desiderio di rivedere dopo anni il figlio Frank, che ha seguito le orme del padre nell'ambiente della televisione, sia pure con tutt'altro stile. Frank é un predicatore televisivo, dà lezioni di seduzione, é una sorta di Cattivo Ragazzo pieno di fascino. Phil, l'infermiere di Earl, rimane emotivamente coinvolto, tenta ogni possibile strada per far riavvicinare il suo assistito a Frank e arrivare ad una riconciliazione tra padre e figlio. Anche Linda, la giovane moglie di Earl, dopo essersi sposata esclusivamente per interesse, sente di essere innamorata del marito. Caduta in preda al rimorso, si imbottisce di psicofarmaci, mentre nevroticamente cerca di correggere gli errori commessi, prima di ripresentarsi al capezzale del marito. La situazione di Earl arriva a conoscenza di Jimmy Gator, conduttore del popolare quiz televisivo "What do kids know?". Affermatosi come figura di uomo integerrimo, Jimmy ha un male incurabile, sente vicina la resa dei conti e capisce di avere poco tempo per riuscire a fare pace con i propri rimorsi. Stanley, il bambino protagonista del quiz, ad un certo punto rinuncia a rispondere per ribellarsi al padre, che lo costringe a vincere per rivalsa personale. In questa situazione si riconosce Donnie, che da giovane era stato un genio dei giochi ed ora nessuno conosce più. Donnie passa le giornate al bar, poi mette in atto un furto di denaro nella ditta dove lavorava, ma, preso dal rimorso, porta indietro il bottino. Jim, agente di polizia, vive solo ma vorrebbe aiutare gli altri. Quando si trova a perquisire l'appartamento di Claudia,figlia di Jimmy, tra i due scatta una scintilla. Claudia, piangente, ere stata violentata in passato dal padre. Al termine dell'intervista con una giornalista, Frank accetta di andare dal padre. Di fronte a lui morente, Frank gli rinfaccia tutto il male che gli ha fatto. Intanto una pioggia di rane morte comincia a cadere sulla città, ricoprendo strade e marciapiedi. Jim dice tra sé: "Ho amore da offrire. Che cosa possamo perdonare? E' la parte più difficile". Poi torna da Claudia, che sorride verso la m.d.p.

Valutazione Pastorale

Dice l'autore: "Questo film racconta di un tempo -il 1999- e di un luogo, la San Ferdinando Valley. Sebbene sia contemporaneo, ho voluto affrontarlo come un film d'epoca, perché desideravo raccontare il presente con distacco: l'individualismo, l'alienazione, l'influenza dei mass-media e l'uso dell'abito come nascondiglio e maschera". In questo senso va vista la lunga sequenza iniziale, con il racconto di una serie di azioni delittuose quasi tutte successe per misteriose spinte del caso. Ancora una volta la razionale, opulenta, soddisfatta società californiana viene toccata nei suoi nervi più sotterranei, mostrando una imprevista e impressionante fragilità. Affiancandosi ad altri titoli più o meno recenti (da "Gran Canyon" di Kasdan a "American beauty" di Mendes), Anderson conferma che c'è in America, latente ma robusta, la convinzione di essere giunti alla fine di un percorso, civile ma anche esistenziale, di fronte al quale bisogna ripartire da zero. La malattia e la morte, tabù di un universo per definizione ottimista come quello statunitense, sono di fronte a noi, ostacoli ormai impossibili da nascondere. La sicurezza di poter fare tutto fa i conti con l'ipocrisia, la falsità, l'inganno. Piovono rane sui peccatori, ma resta uno spiraglio per la loro voglia di riscatto e di perdono. Drammatico con echi di metafora, il film vale per la sincerità di fondo che lo ispira, mentre la durata oltre le 3 ore induce a qualche ripetizione, qualche sforamento nel melenso, qualche confusione di troppo nei riferimenti terreni e ultraterreni, tra new age, predestinazione, vita oltre la morte. Dal punto di vista pastorale, l'andamento é quindi assai alterno, da valutare come discutibile, e comunque senz'altro problematico.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. E' da recuperare come affresco e sintesi sulle contraddizioni di fine Millennio degli Stati Uniti, e per fare un confronto con l'Europa.

Le altre valutazioni

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