Orig.: Italia (2010) - Sogg. e scenegg.: Paola Rota, Marco Pozzi - Fotogr.(Panoramica/a colori): Alessio Viola - Mus.: Claudio Pellissero - Montagg.: Claudio Bonafede - Dur.: 97' - Produz.: 3per s.r.l.
Interpreti e ruoli
Benedetta Gargari (Sara), Sonia Bergamasco. (Anna), Gianmarco Tognazzi (Enrico), Isa Barzizza (nonna), Alessandro Marverti (Luca), Dafne Masin (Martina), Micol Donghi (Clara), Tazio Nicoli . (Giacomo)
Soggetto
Sara, quindici anni, in mezzo agli altri è una brava ragazza diligente e apparentemente senza problemi; quando resta con se stessa, si impone costrizioni, autodisciplina e regole ferree per imporre al proprio corpo un impossibile peso ideale. Nessuno sembra accorgersi di niente, nè Enrico e Anna, i genitori, nè Clara e Martina, le amiche del cuore. Sara va avanti a digiuni forzati, corse nel parco spinte allo sfinimento, pranzi e cene gettati di nascosto nei bidoni dell'immondizia. E' invisibile anche la sua 'camera dei segreti', uno spazio ricavato in un deposito dove la ragazza riesce a stare tranquilla e indisturbata. Un giorno però, durante una gita scolastica, Sara sviene. Il problema allora si rivela in tutta la su gravità, cogliendo di sorpresa soprattutto i genitori...
Valutazione Pastorale
Al centro c'è l'anoressia, quella sensazione brutta che offre l'illusione di proporre un positivo cambiamento e invece corrode il fisico e la mente. Si parla dell'anoressia in una quindicenne, l'età della crescita, delle scoperte e purtroppo anche delle facili seduzioni. Tema grosso, serio, importante. "Il copione -spiega Marco Pozzi- è modulato sul punto di vista di Sara per accompagnare lo spettatore dentro la dimensione mentale della malattia, evitando ogni compiacimento voyeuristico (...) Ogni blocco narrativo è suddiviso ed evidenziato da un numero in cifre che indica il peso della protagonista.(...)". In effetti il regista dipana la densa materia con un andamento minimalista, più intimista che urlato, mette da parte sociologismi e sensi di colpa, e lascia parlare le immagini: le reazioni incredule dei genitori, l'antagonismo madre-figlia, le trasformazioni umorali della ragazza. Lo sguardo è insolito e coraggioso, affidato ad un realismo aspro e asciutto. Soluzioni? Intanto conviene lanciare il campanello d'allarme, avvertire la famiglia, poi si vedrà. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film potrebbe essere utilizzato in programamzione ordinaria, ma la collocazione giusta sembra quella di occasioni mirate, dove sia possibile avviare riflessioni sul tema al centro della storia, con vari e qualificati contributi. Attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.