Orig.: Francia(2002) - Sogg. e scenegg.: Jean-Louis Milesi, Robert Guediguian - Fotogr.(Panoramica/a colori): Renato Berta - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Bernard Sasia - Dur.: 120' - Produz.: Agat Film & Cie, France 3 Cinema - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Ariane Ascaride (Marie-Jo), Jean-Pierre Darroussin (Daniel), Gerard Meylan (Marco), Julie-Marie Parmentier . (Julie), Jacques Boudet (Jean-Cristophe), Yann Tregouet (Sylvain)
Soggetto
A Marsiglia Marie-Jo è sposata con Daniel, ha una figlia sveglia e intelligente, ama il marito ed è riamata da lui. Marie-Jo però conosce Marco, scapolo e solo, ed avvia con lui una relazione. La cosa va avanti per qualche tempo, fin quando Daniel per caso ne viene a conoscenza. L'uomo interiorizza le proprie reazioni, non protesta e non accusa. Marco intanto dichiara a Marie-Jo amore profondo, le dice che senza di lei non può vivere e la invita a restare a casa sua. Marie-Jo alla fine cede, lascia casa e famiglia. La figlia allora le si scaglia contro con rabbia, e rimprovera il padre di non reagire abbastanza. Dopo un po' Marie-Jo sembra capire di avere sbagliato, e torna a casa, dice a Daniel di amarlo. Ma la situazione dura poco. Marie-Jo vede Marco e torna anche da lui. Una mattina, mentre sono in barca, Marie-Jo sposta maldestramente il remo e colpisce Daniel che cade in acqua privo di sensi. Passato qualche minuto, Marie-Jo si butta sottacqua per cercare di salvarlo. Troppo tardi. All'ospedale la figlia piange la morte improvvisa dei suoi genitori.
Valutazione Pastorale
In tutti i suoi titoli precedenti (Marius e Janette, La ville est tranquille, A l'attaque'), Robert Guediguian ha disegnato il ritratto delle classi proletarie e operaie di Marsiglia e dintorni, filtrando il taglio di denuncia sociale attraverso una dimensione allegorico-favolistica che rimandava in parte al realismo poetico francese anni '30 ma da questa si staccava per dare maggiore spazio al tono melodrammatico. In questo film la critica si sposta dal terreno politico a quello sentimentale, ma per costruire un similare teorema ideologico: la società è costruita in maniera tale da limitare l'esternarsi dell'amore, da incanalarlo in una sola direzione. Marie-Jo ama Daniel e Marco, vorrebbe renderli partecipi della propria gioia, ma la comunicazione in questo caso é impossibile. Ciò che è bello si trasforma in brutto. Non si possono varcare i limiti del comune sentire, la propria felicità non può vivere sulla infelicità altrui. Guediguian organizza una materia che è naturalmente anche seria con modi che scivolano nel dramma fotoromanzato. In qualche momento sembra che ci creda, in altri sembra che butti tutto sullo stereotipato e sull'artificioso. Film in questo senso molto 'francese', che rimanda a Truffaut e che riesce comunque a scandire bene i tocchi di una cronaca minuta in un paesaggio solare e tranquillo. Argomento difficile e risultati alterni per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile, e segnato da frequenti scabrosità, soprattutto da parte di Ariane Ascaride, brava nel ruolo di Marie-Jo e moglie nella vita del regista.
UTILIZZAZIONE: per immagini e situazioni, l'utilizzazione del film (vietato ai minori di 14 anni) é da riservare preferibilmente ad un pubblico adulto e in situazioni mirate di riflessione e di confronto. Da escludere in altri contesti. Attenzione per eventuali passaggi televisivi.