Sogg.: Vera Belmont, Gerard Mordillat - Scenegg.: Jean-Francois Josselin, Vera Belmont, Marcel Beau-lieu- Fotogr.: (Scope/a colori) Jean Marie Dreujou - Mus.: Jordi Savall -Montagg.: Martine Giordano - Dur.: 118' - Coproduz.: Stephan Films, Paris - 3 Emme Cinematografica, Roma - Alhena, Zurich, Multivideo, Madrid
Interpreti e ruoli
Sophie Marceau (Marquise), Bernard Giraudeau (Molière), Patrick Timsit (Renè Du Parc), Thierry Lhermitte (Luigi XIV), Lambert Wil-son (Jean Racine), George Wilson (Floridor), Remo Girone (Lully), Anemo-ne, Romina Mondello, Marianne Basler, Beatrice Palme, Simon Andreu, Victoria Peña, Eric Boucher, Paco Casares.
Soggetto
Intorno alla metà del 1600, una povera compagnia di ambulanti gira le campagne della provincia di Lione. Vi si esibisce una giovane balleri-na, Marquise, allo scopo di attirare clienti tra i commercianti di mercati e fiere. Ma in uno di questi paesini si trova a passare Moliere con il suo gruppo di artisti. Renè du Parc, detto Gros-Renè, primo attore del famoso Teatro di Moliere, vede la ragazza e se ne innamora perdutamente. Convince il padre a lasciarla andare, la sposa, la porta a Parigi, dove appare alla corte di Versail-les. Marquise vuole diventare attrice ma il suo modo di recitare non convin-ce Moliere, che le offre solo ruoli di danzatrice. Proprio durante uno di que-sti spettacoli viene notata dal fratello del re Luigi XIV che la presenta al sovrano. E ad accorgersi di lei cè anche Racine, giovane autore di corte molto ambizioso, di cui sta per essere rappresentata il primo lavoro. Marqui-se ricambia lattenzione di Racine e vive divisa tra lui, il marito che lama, e
Moliere, cui deve tutto. Quando Gros-Renè muore, Marquise lascia la com-pagnia di Moliere e rappresenta davanti al Re Andromaca, che Racine ha scritto per lei. E il trionfo, ma di breve durata. Quando Marquise si ammala, viene sostituita da una giovane, che Racine subito incoraggia. Marquise allo-ra, per dimostrare di essere la migliore, vuole ugualmente recitare e muore sulla scena.
Valutazione Pastorale
Dallintreccio di personaggi veri e inventati, dallin-contro tra verità storica e finzione deriva una storia molto ambiziosa e irri-solta. Una bella e accurata ricostruzione depoca non è sufficiente a far pas-sare in secondo piano la superficialità con cui sono raccontati i fatti: i toni delle situazioni sono troppo spesso inutilmente grevi, si insiste su volgarità di varia natura senza che ce ne sia una reale necessità narrativa. Linsieme è insomma inutilmente rivolto più a creare spettacolo pruriginoso, che non a suggerire riletture storiche. La rivalità tra Moliere e Racine, che ci fu vera-mente alla corte di Francia, avrebbe potuto essere occasione per riproporre persone e situazioni di notevole interesse. Film invece confuso, pasticciato e, dal punto di vista pastorale, solo scopertamente scabroso.
Utilizzazione: il film è da escludere dalla programmazione ordinaria, ed anche in altri contesti la sostanziale assenza di motivi validi ne renda molto dubbia lutilizzazione.