Sogg.: tratto dal romanzo di Valerie Martin - Scenegg.: Christopher Hampton - Fotogr.(panoramica/a colori): Philippe Rousselot - Mus.: Lesley Walker - Montagg.: George Fenton - Dur.: 118' - Produz.: Ned Tanen, Nancy Graham Tanen, Norma Heyman.
Interpreti e ruoli
Julia Roberts (Mary Reilly), John Malkovich (Henry Jekyll/Edward Hyde), George Cole (Poole), Glenn Close (Signora Farraday), Michael Gambon (Padre di Mary), Kathy Staff, Michael Sheen, Bronagh Gallagher, Linda Bassett, Henry Goodman, Ciaran Hinds, Sasha Hanau, David Ross, Tim Barlow.
Soggetto
Assunta come cameriera dal ricco e cortese dottor Henry Jekyll, la giovane Mary Reilly si sente al sicuro. Solerte e disponibile, cerca di accontentare le richieste del padrone e si fa benvolere dai colleghi, sopportando le asprezze dello scorbutico maggiordomo capo Poole. Jekyll è attratto dalla sua innocenza e dalla sua integrità, mentre lei, che lo ammira in segreto, non oserebbe però dar corpo ai suoi sogni. Jekyll, che si chiude sempre più spesso nel suo laboratorio per misteriosi esperimenti, incarica la servitù di attendere alle necessità del suo assistente, mister Edward Hyde, la cui misteriosa presenza notturna turba i sonni di Mary. La giovane viene talora incaricata da Jekyll di portare una lettera al bordello della signora Farraday, che una sera le mostra lo scempio compiuto da Hyde ai danni di una ragazza. Frattanto Mary confida a Jekill l'origine delle sue misteriose cicatrici: il padre alcolizzato l'ha chiusa, da bambina, in uno sgabuzzino con un topo. Ma Hyde sa della cosa e Mary si lamenta del segreto violato con Jekyll, il quale trova continue scuse per depistarla quando vede Hyde malmenare una bimba e Jekyll pagare i genitori furenti, o si vede, dopo essere stata al funerale della madre, abbracciare e baciare dal mostro che ha appena assassinato un deputato frequentatore del bordello. Poi il carattere e la salute di Jekyll peggiorano: invano chiede a Poole di procurargli i composti dell'infernale pozione che lo trasforma nel cinico Hyde. Henry confessa a Mary la verità e la lacerazione tra amore e paura lo spingono ad uccidersi. In un'ultima lotta le due personalità si sovrappongono fino a liberare un esangue Jekyll che muore tra le braccia di Mary.
Valutazione Pastorale
Tratto dal romanzo di Valerie Martin, il film conserva il tocco femminile che focalizza questa emblematica storia attraverso gli occhi e la sensibilità di una giovane, segnata dal dolore e da un'infanzia traumatica, ma sorprendentemente forte e dolce nello stesso tempo. La grazia e l'onestà della donna che ha superato gli orribili traumi infantili contrappuntano la debolezza dell'uomo, in trappola tra desideri inconfessabili coartati dal suo perbenismo e l'esaltazione infernale degli istinti più oscuri liberati sotto la maschera di Hyde. Ma, ammonisce Mary, "non esistono azioni di cui non paghiamo le conseguenze" e la sua lezione di donna salvifica, che costringe con la sua coerenza e bontà il male ad autodistruggersi, potrebbe addirittura apparire positiva, se in lei qualcosa non collimasse ambiguamente con le due personalità del bivalente partner psicologico le quali l'attraggono, in modo romantico e platonico l'una, e morbosamentre sensuale l'altra. Si crea così una sorta di riverberazione, all'interno della donna, della dicotomia che lacera l'anima di Jekyll ma e, qui si pensi ad una sottile ma evidente lezione femminista, lei, pur comprensiva verso la debolezza del maschio, non ne è sopraffatta, anzi diviene strumento di una sorta di resa dei conti alla quale l'ambiguità del primo deve andare incontro. Infatti, le figure maschili, come il padre di Mary e il corrotto deputato, per non parlare di Jekyll, sono tutte corrotte dal loro lato oscuro in un'ambiguità che invece nella donna è risolta in una fusione ed in una consapevolezza che potrebbe sembrare fortemente morale, ma che lascia scoperto una sorta di flirt le cui implicazioni psicologiche destano perplessità, vista l'incapacità di Mary di denunciare Hyde.