METROPOLITAN *

Valutazione
Accettabile-riserve, Realistico
Tematica
Genere
Commedia
Regia
Whit Stillman
Durata
99'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
METROPOLITAN
Distribuzione
Academy Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Whit Stillman
Musiche
Mark Suozzo
Montaggio
Christopher Tellefsen

Sogg.e Scenegg.: Whit Stillman - Fotogr.: (panoramica/a colori) John Thomas - Mus.: Mark Suozzo - Montagg.: Christopher Tellefsen - Dur.: 99' - Produz.: Westerly Films, Allagash Films

Interpreti e ruoli

Carolyn Farina (Audrey Rouget), Edward Clements (Tom Townsend), Christopher Eigeman (Nick Smith), Taylor Nichols Allison Rutledge-Parisi (Charlie Black), Dylan Mundley (Jane Clarke), Isabel Gillies (Sally Fowler), Bryan Leder (Cynthia McLean), Will Kempe, Elizabeth Thompson

Soggetto

a New York molti giovani, ricchi, eleganti e piuttosto snob, alcuni ragazzi e ragazze regolarmente si ritrovano in belle case ed in club esclusivi. Sono amici, c'è in qualcuno un amore sopìto, altri sono più disinvolti, ma tutti fanno parte dell'alta borghesia cittadina, con interessi e linguaggio comuni. Andando all'ennesima festa, accettano su di un taxi Tom Townsend, tipo assai timido e isolato, figlio di divorziati, abitanti nel West Side e, quanto a idee, fedele agli ideali socialisti. Tom (che ha dovuto all'uopo noleggiare uno smoking) entra a far parte della compagnia: piace molto a Sally (Fowler), Jane (Clarke), Cynthia (McLean) e soprattutto ad Audrey (Rouget) (che è stata amica di Serena, già legata a Tom), ma va d'accordo anche con i ragazzi, dei quali è capo riconosciuto il polemico e beffardo Nick Smith (con il quale Serena si è divisa da tempo). Malgrado tanto divario di stile e di gusti, Tom si amalgama con il gruppo, mentre capisce che Audrey è la più semplice ed autentica (ed è di lei che il giovane Charlie Black è innamorato). Quando un altro del gruppo, Rick che però vive altrove e fra tutti è senz'altro il più mondano si trova lontano da Cynthia ed Audrey (coinvolta dall'amica) per una "partouze" a tre nella sua casa al mare, Tom si precipita sul posto insieme a Charlie: per fortuna Audrey non ha subito molestie. Dopo l'increscioso episodio, Audrey ritorna ai suoi studi in Francia. È là che Tom andrà a trovarla. Ormai le estenuanti feste di Natale sono trascorse: Nick è partito per il Texas; le ragazze del gruppo hanno conosciuto e frequentano altri amici; la piccola banda di gente-bene si è ormai disgregata.

Valutazione Pastorale

un film schietto, di grande vivacità espressiva e di stile ben preciso. Un piccolo saggio sociologico su di una brigata di ragazzi-bene di New York, privo peraltro di tutte quelle fumosità politiche e parolaie che affliggono altri lavori con intenti similari. In realtà il film è insolito e non pretenzioso. Non che le parole vi facciano difetto, essendo esso, anzi, zeppo di pettegolezzi mondani e di chiacchiere debordanti, che finiscono con l'appesantire il dialogo. Questo è il solo ostacolo da superare, chè per il resto e stante un impianto teatrale a tutto ritmo di commedia, molti spunti sono felicemente addotti e molte verità vengono dette. Ma il tocco è lieve, la scrittura è fine ed il taglio intellettuale non pesa. La futilità dei momenti trascorsi in case eleganti ed in locali elitari, il ripetersi di quelle chiacchiere a fior di labbra con rapide e a volte ciniche incursioni nei vari campi (famiglia, società, rapporti personali, valori), quasi il fastidio di feste e di gesti inconcludenti, tutto è descritto con finissimo acume grazie anche ad una geometria espressiva, con più corposità e meno gusto per il gioco dell'astrazione pura. Stillman è un esordiente, ma un quadro così sincero e fresco ed allo stesso tempo caustico costituisce un eccellente preludio a scelte impegnative. Per i rampolli-bene, annoiati e sazi quanto occorre, ma al momento giusto reattivi e anche romantici, ci si è avvalsi di giovani in parte esordienti essi pure, bravissimi nei riti della buona società, fatui e pronti alla battuta. Non per questo meno soli, con famiglie lontane e inesistenti, riuniti nel piccolo branco in smoking o in lamé, a parlare di tutto (infanzia e giocattoli inclusi), come se un precoce "grande freddo" già ne attanagliasse la pelle, il cuore e le attese.

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