Orig.: Stati Uniti/Svezia (2011) - Sogg.: tratto dal romanzo "Uomini che odiano le donne" di Stieg Larsson - Scenegg.: Steven Zaillian - Fotogr.(Scope/a colori): Jeff Cronenweth - Mus.: Trent Reznor, Atticus Ross - Montagg.: Kirk Baxter, Angus Wall - Dur.: 160' - Produz.: Scott Rudin Productions.
Interpreti e ruoli
Daniel Craig (Mikael Blomkvist), Rooney Mara (Lisbeth Salander), Christopher Plummer (Henrik Vanger), Stellan Skarsgard (Martin Vanger), Steven Berkoff (Dirch Frode), Robin Wright (Erika Berger), Joely Richardson (Anita Vanger), Geraldine James (Cecilia Vanger), Per Myrberg (Harald Vanger), Josefin Asplund . (Pernilla Blomkvist)
Soggetto
A Stoccolma Mikael Blomkvist, giornalista della rivista Millennium, accetta la proposta del ricchissimo industriale Henrik Vanger: l'uomo gli chiede di riaprire le indagini sulla sparizione, avvenuta oltre quaranta anni prima, della nipote Harriet. All'inizio Mikael lavora da solo ma in seguito, per poter operare in modo più incisivo, prende come collaboratrice Lisbeth Salander, grande esperta di informatica, hacker senza scrupoli, affidata ai servizi sociali per instabilità di carattere. Insieme riescono a ricostruire l'accaduto e a ritrovare Harriet.
Valutazione Pastorale
Si parte, come si sa, dalla trilogia scritta da Stieg Larsson (1954-2004), si prosegue con i film di produzione svedese tratti da quei romanzi (vedi le schede), e si arriva ora a questo remake americano del primo libro "Uomini che odiano le donna". Chi ha letto e visto i precedenti farà gli opportuni confronti. Restando alla pellicola in questione, va sottolineato subito come la scelta sia andata nella direzione di non fare una storia 'nuova', ma di riprendere il soggetto, lasciando intatta la collocazione ambientale. Siamo dunque ancora nella fredda Svezia, tra la capitale e l'isola dove la famiglia Vanger ha creato una sorta di regno a parte, personale e inaccessibile. Le indagini devono farsi largo tra reticenze e mezze parole, ma lo scenario che a poco a poco si rivela è fatto di violenze private, vizi e depravazioni. Nei 160' del copione c'è spazio per tante notazioni, e accanto alla veste prevalente del thriller appaiono quelle amare notazioni sui guasti della vita svedese che dietro la facciata delle conquiste sociali non può evitare di nascondere malesseri anche profondi. Fincher crea un robusto amalgama tra luoghi, famiglia, individui, tra un modo 'antico' di gestire il potere e quello nuovo (informatico) per scardinarlo. Azione incalzante, colori spesso cupi, passaggi duri e di ruvido realismo (lo stupro sulla ragazza, e la vendetta di lei) per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso, segnato da scabrosità e da indicare per dibattiti per i molti spunti che suggerisce.
Utilizzazione
Nella programmazione ordinaria, il film si indirizza ad un pubblico adulto, in primo luogo ovviamente agli appassionati di thriller. E' da recuperare per avviare possibili confronti con la versione svedese e con la pagina scritta di Larsson. Certo da non rivolgere a minori e piccoli, anche in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.