Sogg.: Mark Stein, Brian Grazer - Scenegg.: Mark Stein - Fotogr.: (normale/a colori) John M. Alonzo - Mus.: Miles Goodman - Montagg.: John Jympson - Dur.: 100' - Produz.: Brian Grazer
Interpreti e ruoli
Steve Martin (Newton Davis), Goldie Hawn (Gwen), Dana Delany (Becky), Julie Harris (Edna Davis), Donald Moffat (George Davis), Laurel Cronin (Mary), Richard B.Shull (Ralph), Roy Cooper, Christopher Durang, Peter Mac Nicol
Soggetto
Newton Davis, un valente architetto, che vive a Boston, fin dall'adolescenza innamorato di Becky, sperando di convincerla a sposarlo, ha costruito nella cittadina di Dobbs Mill nel New England, dove entrambi sono nati, la casa dei suoi sogni. Però la donna rifiuta di sposarlo, e Davis ritorna a Boston, lasciando la casa vuota, ma senza avere il coraggio di venderla. Tre mesi dopo, partecipando alla cerimonia inaugurale di un grattacielo, durante la cena, nel ristorante Budapest, conosce una vivace cameriera, Gwen, che si finge ungherese, e che più tardi accetta di passeggiare con lui. Sorpresi da una violenta pioggia, i due si rifugiano nella vicina casa di Gwen, e passano la notte insieme. Ma, quando la ragazza si sveglia al mattino, si trova sola nel letto: l'uomo se n'è andato senza dirle niente, ma ha dimenticato il disegno della casa, della quale le ha parlato. Gwen, delusa, decide allora di andare a stabilirsi nella villa disabitata, e, raggiunta Dobbs Mill, finge d'essere la moglie di Davis, sia coi negozianti che coi genitori di Newton, Edna e George, che l'accolgono affettuosamente. A tutti racconta fantasiose bugie sul modo in cui lei e Davis si sono conosciuti e sposati, perché non ci sono limiti alla sua capacità d'invenzione. Gwen conosce anche Becky, che le diventa amica, ma comincia ad apprezzare lo spasimante respinto, vedendolo attraverso i racconti di Gwen. Cosicché, quando l'architetto giunge a Dobbs Mill, per vendere la casa e pagare così i debiti, ma dopo essersi in principio infuriato nel trovare la donna nella casa e per il castello di bugie, che ha montato, si accorge che tutto ciò gli ha dato fascino agli occhi di Becky, e spera di conquistarla finalmente, perciò accetta di sostenere il gioco di Gwen, la quale è riuscita anche a farlo rappacificare con i genitori. Però dice a tutti che il loro matrimonio è in crisi, perché lei lo ha tradito con un vecchio amore, e assicura Becky che divorzierà per sposare lei. I genitori Davis, entusiasti della nuora, danno intanto un party, in onore degli sposi, e invitano anche il capo di Newton, Moseby. Gwen deve quindi far intervenire anche i propri genitori, e, non avendoli, presenta come tali due barboni, Ralph e Mary, suoi vecchi amici, opportunamente ripuliti, e vestiti. Anche se il presunto padre (che dovrebbe aver preso parte alla guerra nel Pacifico insieme a Moseby), ubriacandosi combina qualche guaio, subito riparato dalla "figlia", il party è un successo, e Davis ottiene dal capo la sospirata promozione. Ora Newton apprezza Gwen e le sue risorse, perciò, quando lei, avendo litigato con Becky per gelosia, decide di andarsene anche se ama veramente Davis, questi capisce quanto quella incredibile bugiarda gli sia indispensabile, e la raggiunge per sposarla davvero.
Valutazione Pastorale
è un film molto divertente e trattato con finezza, che si riallaccia alle classiche commedie del cinema americano, ed è sostenuto da un dialogo frizzante, nel quale spiccano battute veramente spiritose. Ottima l'interpretazione di tutti gli attori, fra i quali risaltano, naturalmente, i due protagortisti, Goldie Hawn, che con la sua vivacità e la mobilità delle sue espressioni dà vita all'affascinante personaggio di Gwen, e Steve Martin, assai valido nel ruolo di Davis, prima sconcertato e irritato, poi conquistato da lei. Anche se il finale è prevedibile, non c'è un momento di noia, e il ritmo brillante di questo lavoro è sostenuto dalla mano sicura del regista Frank 0z. Ottime la sceneggiatura e la colonna musicale. Le riserve sono dovute al rapporto iniziale tra Gwen e Davis, anche se non c'è nessuna immagine sconveniente.