Orig.: Francia (2002) - Sogg. e scenegg.: Gérard Jugnot, Philippe Lopes Curval (Dialoghi: Philippe Lopes Curval) - Fotogr.(Scope/a colori): Gérard Simon - Mus.: Khalil Chahine - Montagg.: Catherine Kelber -Dur.: 100' - Produz.: Olivier Granier, Dominique Farrugia, Gérard Jugnot.
Interpreti e ruoli
Gerard Jugnot (Edmond Batignole), Jules Sitruk (Simon Bernstein), Michele Garcia (Marguerite Batignole), Jean-Paul Rouve (Pierre-Jean Lamour), Alexia Portal (Micheline Batignole), Violette Blanckaert (Sarah Cohen), Daphne Baiwir (Guila Cohen), Gotz Burger (col. Spreich), Elisabeth Commelin (Irene)
Soggetto
Parigi, luglio 1942. Cominciati i rastrellamenti degli ebrei, tra quelle prese di mira c'é la ricca famiglia Bernstein. Lì vicino il salumiere Batignole, facendo finta di niente, li accusa di avergli rubato insaccati vari. Batignole é ben visto dalle autorità tedesche, anche perché Lamour, fidanzato della figlia, é un convinto collaborazionista e si adopra per far allontanare i Bernstein e far trasferire nel loro grande appartamento proprio i Batignole. Succede però che, mentre il resto della famiglia (padre, madre e figlioletta) viene fatto salire sul camion, il piccolo Simone Bernstein riesca a fuggire e, poco dopo, a tornare alla propria casa dove trova il salumiere al quale chiede aiuto. Incapace stavolta di mandarlo indietro, Batignole lo nasconde in una soffitta e lo cura per molti giorni. Cerca poi contatti con un'altra famiglia ebrea, dove però trova due cuginette di Simon, le quali inopinatamente gli vengono affidate in custodia. Facendo tutto di nascosto e inventando scuse a ripetizione, Batignole decide di portare in salvo i tre bambini. Lascia la città e comincia un viaggio verso la Svizzera. Innumerevoli pericoli si presentano, e in più l'uomo deve affrontare anche l'ostilità che Simon spesso manifesta contro di lui. Scoperti mentre sono vicini al confine, Batignole si fa passare per ebreo, poi scappa e, con l'aiuto di un sacerdote, riesce a far entrare i bambini in Svizzera. Li saluta, li segue da lontano ma poi cambia idea e va con loro.
Valutazione Pastorale
L'argomento non è nuovo, la cornice storica é molto utilizzata, i risultati sono comunque notevoli e di elevato livello. Si tratta sopratutto di un copione scritto con accuratezza e intelligenza. Batignole comincia come il prototipo del cittadino cinico e indifferente, preoccupato solo di mandare avanti la propria attività commerciale, senza guardare quello che succede intorno; e finisce come colui che, presa coscienza dei soprusi avvenuti, si adopra in ogni modo per portare in salvo quei bambini che il caso gli ha fatto capitare intorno. Il merito del racconto è quello di descrivere questo percorso di maturazione con passaggi psicologici molto sottili che affiancano il dramma e l'ironia, l'umorismo e la poesia. Sfumature azzeccate in un taglio narrativo che fa della leggerezza il tratto principale: niente viene sottratto alla tragedia della deportazione ebraica, ma a fianco compaiono pungenti notazioni su aspetti noti e meno noti della vita francese del periodo. Un bell'affresco, messaggi importanti, e film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come raccomandabile, e senz'altro problematico.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare come occasione anche a livello didattico per riflettere su quel periodo storico.