Sogg. e Scenegg.: Kevin Droney - Fotogr.: (panoramica/a colori) John R. Leonetti - Mus.: George S. Clinton - Montagg.: Martin Hunter - Dur.: 102' - Produz.: Lawrence Kasanoff
Interpreti e ruoli
Christopher Lambert (Rayden), Linden Ashby (Johnny Cage), Cary Hiroyuki Tagawa (Shang Tsung), Robin Shou (Liu Kang), Bridgette Wilson (Sonya Blade), Trevor Goddard (Kano), Talisa Soto, François Petit, Chris Casamassa
Soggetto
la terra è in pericolo: il perfido stregone Shang Tsung, al servizio dell'imperatore di Outworld, un mondo assai tenebroso , si sente prossimo alla realizzazione del suo perverso sogno: ridurre anche l'umanità e la sua dimora nello stato miserevole in cui giace Outworld. A tale necessità basterà che i suoi uomini vincano in una lotta anche l'ultimo di dieci combattimenti mortali già appannaggio dei suoi campioni. Per questo lord Rayden, sorta di guru bianco che parteggia per gli umani, mette sull'avviso i tre campioni terrestri: il borioso ma insicuro Johnny Cage, campione di arti marziali; il lottatore cinese Liu Kang, che smania dalla voglia di affrontare Shang che gli ha ucciso il fratello; la poliziotta Sonya Blade, alla caccia del temibile criminale Kano, alleatosi con lo stregone. Imbarcatisi su una nave, i tre raggiungono l'isola dove avverranno le eliminatorie. All'inizio le cose vanno bene finché non entra in azione il mostruoso Goro, un extraterrestre con quattro braccia che sconfigge l'imbattibile campione terrestre, e solo Johnny, offrendosi a sorpresa di incontrarlo in anticipo, con un colpo basso e un po' d'astuzia riesce ad eliminarlo. Ma Shang rapisce Sonya e la porta su Outworld, inseguito da Liu e Johnny, che devono combattere con le mostruosità del luogo e con le paure prima che nell'ultimo combattimento mortale Liu sconfigga finalmente il perfido Shang.
Valutazione Pastorale
ennesimo trasferimento cinematografico di un videogame: è un nuovo filone che si è rivelato avvincente, vista la smania di evasione che attira tanti bambini e adolescenti, anche se molti adulti sembra amino divagarsi al loro computer con sciocchezze del genere. La solita storiella roboante ed insulsa di eterna lotta tra bene e male, rimasticazione di quei fumetti fanta-mitologici anni '30, dove, in un incredibile quanto risibile coacervo, saghe mitologiche guerriere indiane e nibelungiche vengono contornate con effetti fantastici e tecnologie immaginifiche. Ma il prodotto piace da sempre, sostituisce le vecchie fiabe di orchi e streghe. Certo, è umiliante pensare che la fantasia dei soggettisti sia così scarsa da dover trarre ispirazione da un materiale culturalmente così povero di senso e valore. Pastoralmente, visto il clima chiaramente infantile e fantastico del tutto, certe crudezze tipiche del videogame, pur sempre deprecabili, finiscono tutto sommato per essere inglobate dal libello fracassone dell'operazione.