MR. BEAN – L’ULTIMA CATASTROFE

Valutazione
Inconsistente, semplicistico
Tematica
Genere
Farsesco
Regia
Mel Smith
Durata
98'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
BEAN - THE ULTIMATE DISASTER MOVIE
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Richard Curtis, Robin Driscoll. Basato sul personaggio creato da Rowan Atkinson
Musiche
Howard Goodall

Sogg.: Basato sul personaggio creato da Rowan Atkinson - Scenegg.: Richard Curtis, Robin Driscoll. -Fotogr.: (Normale/a colori) Francis Kenny - Mus.: Howard Goodall - Mon-tagg.: Christopher Blunden - Dur.: 98' - Produz.: Peter Bennet - Jones, Eric Fellner, Tim Bevan

Interpreti e ruoli

Rowan Atkinson (Bean), Peter Mac Nicol (David Langley), Pamela Reed (Alison Langley), Harris Yulin (George Grierson), Burt Rey-nolds (generale Newton), Andrew Lawrence (Kevin Langley), Peter Egan, John Mills, Peter Capalbi, June Brown, Peter James, Clive Corner, Rob Brownstein, Julia Pearlstein.

Soggetto

Un ricchissimo filantropo americano è riuscito a riportare in California dall’Europa il più famoso dipinto americano, e la Grierson Gallery chiede alla Royal National Gallery di Londra di inviare a Los Angeles il loro studioso più stimato per supervisionare e presentare l’evento. Gli inglesi però inviano, anche perchè protetto dal direttore, il loro impiegato più inetto e insopportabile, mr. Bean. A Los Angeles mr. Bean è ospite di David, l’assi-stente della galleria, ma la sua presenza porta scompiglio nella tranquilla famiglia che non sopporta quella irritante modo di fare. Il direttore lascia Bean solo nella stanza, ed egli sporca il quadro in modo irreparabile, riuscen-do a rimetterlo in sesto, quando arriva il momento dell’inaugurazione. Chia-mato a parlare, Bean inventa qualche strano discorso che suscita l’approva-zione dei presenti. Poi Bean si improvvisa medico per curare la figlia di David ricoverata in ospedale. Quindi la famiglia si riconcilia con lui, e Bean, scambiando regali con loro, riparte soddisfatto per l’Inghilterra.

Valutazione Pastorale

il personaggio di mr. Bean si è affermato sugli schermi televisivi in gag e scenette spesso brevi e senza dialogo. Costretto a stare dentro una storia per circa novanta minuti, il comico perde molta della sua verve, risultandogli più difficile fare a meno della parola nel continuo rapporto con gli altri. Peraltro la sceneggiatura risulta carente: la storiellina è veramente esile, con poche sorprese e non dà modo al comico di sfruttare a pieno la propria mimica facciale. Il film quindi è leggerissimo, appena appe-na ravvivato dalla consueta polemica “inglesi contro americani”, ma nel complesso banale e poco vivace. Dal punto di vista pastorale, va sottolineata l’assenza di volgarità o di situazioni sopra le righe. Il film quindi rimane sul-la linea del semplicistico e dell’inconsistenza.
Utilizzazione: il personaggio mr. Bean, come spesso accade per i comici, può suscitare simpatie o antipatie e comunque, nell’insieme, il film può esse-re proposto in programmazione ordinaria. In altre occasioni, lo si può inseri-re in proposte sui modi attuali di fare comicità nel cinema europeo (magari a confronto con quello americano).

Le altre valutazioni

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