Sogg. e Scenegg.: Alan Rudolph - Fotogr.: (scope / a colori) Jan Kiesser - Mus.: Mark Isham -Montagg.: Suzy Elmiger - Dur.: 125' - Produz.: Robert Altman
Interpreti e ruoli
Jennifer Jason Leigh (Dorothy Parker), Campbell Scott (Robert Benchley), Matthew Broderick (Charles Mac Arthur), Tom McGowan, Nick Cassavetes, Andrew McCarthy, Marta Plimpton, Jennifer Beals, Peter Galla-gher, Keith Carradine
Soggetto
Negli Stati Uniti nel periodo del proibizionismo, nell'hotel Algon-quin avvengono gli incontri di un gruppo di intellettuali (gruppo denominato il "Circolo vizioso") nel quale emerge Dorothy Parker, scrittrice di buon suc-cesso. Separata da un marito tossicomane, costei trova consolazione nell'ami-cizia disinteressata di Robert Benchley, collega alla redazione della rivista "Vanity Fair". Dopo che il "Circolo vizioso" ha realizzato, con successo, uno spettacolo teatrale all'insegna della pura improvvisazione, Dorothy conosce Charles Mac Arthur con il quale inizia una relazione che le costerà un abban-dono ed un aborto, inacidendo ancor di più il suo carattere pungente e scetti-co. In preda alla depressione, Dorothy tenta il suicidio, ma Robert la salva rinunciando però a cimentarsi in una storia d'amore con lei, temendo una sconfitta che non potrebbe sopportare. Poiché l'amore sembra a loro negato la donna passa da un amante all'altro e l'uomo frequenta case di tolleranza. Vari anni dopo, nel 1945, Dorothy mentre è impegnata in una sceneggiatura cinematografica apprende che Robert è morto di cirrosi epatica: è un altro colpo per lei che tenta di riprendersi anche tramite la psicoanalisi, ma non trova cure al male oscuro che la divora. Nel 1958 a New York, invecchiata e più sola che mai, riceve un importante premio letterario.
Valutazione Pastorale
E' la vicenda di una donna la cui vivida intelligenza e il desiderio di non soggiacere alla menzogna non la salva da una condotta di vita votata all'autodistruzione. L'unico rapporto che sembrerebbe impor-tante per Dorothy, quello con l'alter ego maschile Robert, non sfocia nel sospirato amore un po' per immaturità, un po' per incapacità di entrambi nel rendersi interamente responsabili delle proprie scelte di vita. Il film è un interessante quadro storico, psicologico e letterario di un personaggio e di un ambiente che fa da specchio a quegli anni in cui l'America si interrogava sempre di più criticamente sul suo ruolo di Paese libero. Neanche i premi letterari sembrano ripagare la scelta di Dorothy Parker di uscire dal "Circolo vizioso" in modo autonomo senza badare alle buone maniere o alle relazioni che contano. Film indubbiamente interessante ma inaccettabile in quanto la descrizione realistica della discesa agli inferi della protagonista ed il contor-no, spesso squallido, di eventi e figure che ella via via attraversa con la sua esperienza non danno adito, nei dialoghi e nelle situazioni, ad una speranza di riscatto.