Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg. e scenegg.: Lawrence Kasdan - Fotogr.(Scope/a colori): Ericson Core - Mus.: James Newton Howard - Montagg.: Carol Littleton - Dur.: 111' - Produz.: Charles Okun, Lawrence Kasdan.
Interpreti e ruoli
Loren Dean (Mumford), Hope Davis (Sofie Crisp), Jason Lee (Skip Skipperton), Alfre Woodard (Lily), Mary McDonnell (Althea Brockett), Pruitt Taylor Vince (Henry Follett), Martin Short (Lionel Dillard), Zooey Deschanel (Nessa Watkins), David Paymer (dott. Ernest Delbanco), Jane Adams (dott.ssa Phyllis Sheeler), Ted Danson (Jeremy Brockett)
Soggetto
Nella cittadina di Mumford é arrivato da quattro mesi un dottore che si chiama alla stessa maniera, Mumford. E' uno psicologo, apre uno studio e il suo affabile modo di agire gli procura subito molti pazienti. Ecco Sofie, giovane divorziata che soffre di una sindrome da affaticamento cronico ed é tornata a vivere con i genitori. Sofie segue il programma di terapia indicatole, che consiste in lunghe passeggiate e ginnastica ritmica. Ecco Skip, proprietario della Panda Modem, azienda che rappresenta la principale fonte di impiego per i locali: Skip é solo e non riesce a fare amicizia proprio perchè quasi tutti lavorano per lui. Ecco Althea, casalinga che soffre di solitudine perchè il marito si mostra egoista e dedito solo al proprio lavoro. Althea sfoga l'infelicità facendo acquisti attraverso i cataloghi postali. Jeremy, il marito, sembra non volersi compromettere e non accetta di andare a sua volta dallo psicologo. Lily, proprietaria dell'omonimo caffè, invece non va da Mumford perché é la sua padrona di casa e lo vede tutti i giorni. Questa crescente popolarità e un approccio terapeutico un po' insolito creano però invidia e qualche sospetto. L'avvocato Lionel comincia a seminare il dubbio tra gli altri psicologi del luogo, Ernest e Phillys. Lionel va nello studio di Mumford per discutere, ma finisce che il dottore lo butta fuori irritato. Il gioco non può durare a lungo. Viene a galla che Mumford non é medico, ma uno che si è inventato una profesione. L'imbarazzo è grande, perché tanti comunque vogliono continuare a frequentarlo, e tra questi Sofie, innamorata di lui, e ricambiata.
Valutazione Pastorale
Si tratta di una commedia che si muove su versanti abbastanza scontati e prevedibili: un finto psicologo al quale tanti si affidano e che non vogliono lasciare quando si scopre che è un imbroglione é il pretesto per una sbrigativa satira sugli "strizzacervelli", sulla faciloneria di certe persone, sull'ingenuità di certa provincia americana. Ma tutto scorre in modi estremamente impalpabili. Lawrence Kasdan, alla regia sembra aver smarrito del tutto il tono graffiante e incisivo dei suoi titoli migliori ("Brivido caldo", "Il grande freddo")per adagiarsi su storielle alla camomilla. Niente comunque di corrivo o di noioso. Dal punto di vista pastorale, il film è da accogliere come positivo, accettabile e semplice nello svolgimento generale.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria come prodotto commerciale poco impegnativo. Poco adatto ad altre circostanze.