Orig.: Italia (2003) - Sogg: - Scenegg.: Fausto Brizzi, Lorenzo De Luca, Marco Martani, Neri Parenti - Fotogr.(Panoramica/a colori): Gianlorenzo Battaglia - Mus.: Bruno Zambrini - Montagg.: Luca Montanari - Dur.: 110' - Produz.: Aurelio De Laurentiis.
Interpreti e ruoli
Christian De Sica (Fabio), Massimo Boldi (Enrico), Enzo Salvi (Vomito), Biagio Izzo (Gennaro), i Fichi d'India (Massimiliano Cavallari), Giulia Montanarini ( Bruno Arena), Paolo Conticini (Giovanna), Clarissa Burt (Tony)
Soggetto
Sedici anni prima Enrico Paci, giudice, e Fabio De Tassis, trafficone, si sono incontrati in una clinica al momento della nascita dei rispettivi figli maschi. Oggi, mentre i due ragazzi adolescenti mostrano un carattere del tutto opposto a quello dei padri, Enrico e Fabio sono di fronte nell'aula di un tribunale. Aggiornata l'udienza, Fabio, che dever rispoindere di affari non chiari, fugge in India, sperando di trovare tranquillità. Nello stesso albergo invece arriva inaspettato anche Enrico. Fabio è con la moglie vera ma deve far finta che sia un'altra (un'attrice) che in precedenza aveva presentato al giudice. Ci sono poi Bruno e Max, due maldestri artisti di circo, alla ricerca di un rubino finito nel marsupio di Paci; e Vomito, un cantante rap che dede girare alcuni videoclip musicali. In un vortice di equivoci, le varie vicende si comlicano, prima di arrivare alla rivelazioni decisive. Tornati in Italòia, Fabio chiede clemenza al giudice. E poi si insinua il dubbio sul possibile scambio nelle culle dei rispettivi figli. Le situazioni però non cambiano, ed ecco i due, anziani, accompagnare allo zoo i nipotini.
Valutazione Pastorale
Considerato che produttore, attori, soggettisti e regista sono (all'incirca) gli stessi e che a cambiare è solo il Nilo, sostituito dall'India, si é tentati di rimandare a quanto detto in occasione appunto del precedente "Natale sul Nilo" (VEDI). Non perchè sia faticoso ripetere le stesse cose, ma per sottolineare ancora di più il taglio da fotocopia che caratterizza questo tipo di prodotto. Boldi e De Sica sono ancora una volta maschere di una tradizione comica italiana certo greve ma non inventata, non 'imposta', anzi approdo contemporaneo (ahimè, può dire qualcuno) di un umorismo che non si pone tanti problemi e che, oliato dai meccanismi senza tempo degli equivoci e degli scambi di persona, procede sugli umori di una goliardica teatralità popolare. Meno 'sboccato' comunque di quello precedente, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare, alla stessa maniera, inconsistente e accompagnato da grossolanità sparse.
UTILIZZAZIONE: ripetendo quanto già detto, il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, essendo tutti ormai ben consapevoli del tipo di prodotto (modesto) che si va ad offrire.