Orig.: Francia (2003) - Sogg.: tratto dal romanzo di Philippe Blasband - Scenegg.: Anne Fontaine, Jacques Fieschi in collaborazione con François Olivier Rousseau - Fotogr.(Scope/a colori): Jean Marc Fabre - Mus.: Michael Nyman - Montagg.: Emmanuelle Castro - Dur.: 105' - Produz.: Alain Sarde - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Fanny Ardant (Catherine), Emmanuelle Beart (Marlene/Nathalie), Gerard Depardieu (Bernard), Wladimir Yordanoff (François), Judith Magre, Rodolphe Pauly, Christian Aaron Boulogne, Aurore Auteuil.
Soggetto
Catherine scopre che il marito Bernard ha un'amante. Delusa ma decisa a reagire, la donna si reca in un locale per soli uomini dove avvicina la squillo Nathalie: a lei affida il compito, dietro lauto compenso, di conquistare Bernard, avere rapporti con e lui e poi raccontarle tutti i suoi comportamenti, richieste, desideri, voglie. Nathalie accetta, esegue il compito, ne riferisce l'esito. Ascoltato il racconto, Catherine d'istinto pensa di aver sbagliato tutto e si allontana. Ma poi dice a Nathalie di proseguire e ancora la ragazza descrive nei minimi dettagli i loro incontri e le loro prestazioni. A complicarsi ora é la situazione tra le due donne. Nathalie vuole disimpegnarsi. Catherine però, dopo un occasionale rapporto con un uomo ad una festa, la cerca di nuovo e si sente dire che tra lei e Bernard c'é stato anche affetto. Catherine allora fa in modo di combinare un incontro a tre, senza dirlo agli altri due. Seduti al tavolo, marito e moglie parlano, da lontano arriva Nathalie, poi scappa. Bernard chiede a Catherine chi sia quella ragazza.
Valutazione Pastorale
Tre personaggi in un ambiente alto-borghese: un canovaccio fortemente 'francese' che proviene direttamente dalla narrativa ottocentesca. In una prospettiva soprattutto femminile la regista provvede ben presto a collocare l'uomo in secondo piano e a lasciare il proscenio alle due donne: e non per tesserne l'elogio ma al contrario per metterle l'una di fronte all'altra in un gioco di specchi che diventa ben presto schermaglia sottile dove entrano in ballo rivalità, invidia, emulazione, menzogna. Si creano allora nodi psicologici difficili da sciogliere, se non attraverso uno scambio di ruoli che tuttavia lascia sul campo ferite nel cuore e rabbia nella mente. Fino alla sorpresa finale che riporta le pedine al loro posto. O almeno alcune di esse. Storia molto cerebrale che nel tentativo di capire quali siano, nel rapporto uomo/donna, le proporzioni tra ragione e sentimento non esita a fare ricorso ad una sventagliata di descrizioni dei rapporti erotico-sessuali: scadendo anche in passaggi artificiosi-sentenziosi-pruriginosi. Resta tuttavia da seguire con interesse la complessità generale delle situazioni proposte e il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, certamente segnato da scabrosità, e adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film, che ha il divieto ai minori di 14 anni, si rivolge ad occasioni mirate per avviare riflessioni sugli argomenti sopra indicati. Molta attenzione é da tenere per i minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.