NATO IL QUATTRO LUGLIO *

Valutazione
Discutibile, Crudo
Tematica
Guerra, Pace
Genere
Drammatico
Regia
Oliver Stone
Durata
147'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
BORN ON THE FOURTH OF JULY
Distribuzione
U.I.P.
Soggetto e Sceneggiatura
Oliver Stone, Ron Kovic tratto dal libro di Ron Kovic
Musiche
John Williams
Montaggio
David Brenner, Joe Hutshing

Sogg.: tratto dal libro di Ron Kovic - Scenegg.: Oliver Stone, Ron Kovic - Fotogr.: (scope/a colori) Robert Richardson - Mus.: John Williams - Montagg.: David Brenner, Joe Hutshing - Dur.: 147' - Produz.: A. Kitman Ho, Oliver Stone - Vietato ai minori degli anni quattordici

Interpreti e ruoli

Tom Cruise (Ron Kovic), Willen Dafoe (Charlie), Kira Sedgwick (Donna), Raymond J.Barry (Mr. Kovic), Jerry Levine (Steve Boyer), Frank Whaley (Timmy), Caroline Kava (Mrs. Kovic), Cordelia Gonzalez (Maria Elena)

Soggetto

Ron Kovic nato il quattro di luglio (festa dell'Indipendenza americana) in un piccolo centro presso New York, da una famiglia cattolica e tradizionalista è stato educato all'agonismo e a credere negli ideali dell'americano medio. Nel 1967, raggiunta l'età necessaria, il ragazzo, lasciata la dolce fidanzata Donna, parte volontario per il Vietnam, convinto di andare a difendere la patria e la civiltà contro il comunismo. A Ron, un Marine che subito si trova scaraventato in un inferno, in un paese incomprensibile, in una guerra crudele, in cui vede ammazzare donne e bambini vietnamiti, gli accade di uccidere per errore il suo commilitone Wilson. Poi, la catastrofe nel 1968: ferito gravemente alla spina dorsale rimane paralizzato dalla vita in giù, perdendo così l'uso delle gambe, la possibilità di avere figli e rapporti sessuali. Appresa chiaramente la sua situazione dai medici militari, passa poi un lungo e difficile periodo di convalescenza in uno squallido ospedale affidato ad infermieli brutali, soffrendo molto, ma imparando a vivere come un paraplegico e a muoversi sempre su di una sedia a rotelle. Riportato in patria, scopre quanto qui è cambiata la situazione, durante la sua assenza: ora per molti la sua sola presenza è scomoda e lui non può vantarsi di essersi sacrificato per gli USA. Sconvolto e umiliato, Ron torna infine in fainiglia, dove viene accolto con affetto, anche se non mancano problemi. Segue un lungo periodo di amarezza e umiliazioni, anche quella di un incontro con una prostituta, specializzata in reduci mutilati come lui. Dopo essersi spesso ubriacato, ed essere giunto al massimo abbattimento, Ron, incontra di nuovo Donna, che ora svolge con entusiasmo un'attività di propaganda per il pacifismo. Convinto dal suo esempio, Ron, dopo essersi recato dai genitori di Wilson e aver chiesto il loro perdono, si dedica con impegno all'attività pacifista, divenendo un leader del movimento, e trovando così un valido scopo alla sua vita. Nel 1976 sfila nel grande corteo annuale del 4 luglio, quindi si presenta sul palco e parla alla folla, composta in gran parte di giovani, affermando che la guerra è sempre un male.

Valutazione Pastorale

il soggetto di quest'opera è tratto da un libro autobiografico di Ron Kovic, il quale ha poi collaborato alla sceneggiatura, insieme a Oliver Stone: infatti il regista e lo scrittore sono entrambi reduci dal Vietnam, dove andarono giovanissimi e volontari. Dopo il brano elegiaco dell'infanzia di Ron, la parte che presenta i combattimenti al fronte è efficace e avvincente, ma, dopo il lungo episodio dell'ospedale da campo pieno di momenti, che fanno inorridire col loro realismo, il ritorno di Kovic in patria porta ad un notevole salto di qualità. Il film si fa lungo, ripetitivo, c'è troppa retorica, e si notano alcune scene (come quella della lotta dei due mutilati in carrozzella) che appaiono inutili e fastidiose. In realtà questa non dovrebbe essere l'ennesima opera sulla guerra del Vietnam, ma sul dopo-Vietnam, presentando cioè il difficile rinserimento nella vita civile non solo del reduce atrocemente mutilato, ma anche degli altri reduci. Nonostante il sicuro mestiere di Stone e la sua indubbia sincerità, il risultato è un film vistoso, ai limiti della platealità, in cui unico brano veramente toccante è quello della visita di Ron alla famiglia Wilson, quando la madre del morto gli dice: "Noi comprendiamo il tuo dolore". Per il resto, si tratta di una operazione commerciale, che insiste sull'orrore di certi particolari, mancando a volte di gusto, e resta poi solo superficiale, senza riuscire a commuovere per la situazione del protagonista coi suoi angosciosi problemi. Tom Cruise, che interpreta il ruolo di Ron, forza spesso i toni della sua recitazione.

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV