Orig.: Italia (2001) - Sogg.: Gianluca Greco, Doriana Leondeff, Francesco Piccolo, Paolo Virzì - Scenegg.: Gianluca Greco, Doriana Leondeff, Francesco Piccolo - Fotogr.(Panoramica/a colori): Andrea Treccani - Mus.: Leandro Piccioni - Montagg.: Claudio De Mauro - Dur.: 80' - Produz.: Roberto e Matteo Levi per Tangram Film.
Interpreti e ruoli
Ahmet Ugurlu (Ahmed), Giuseppe Battiston (Zicarico detto Zic), Roberto De Francesco (Eraclio detto Era), Andrea Prodan (Umberto Virgili), Martina Stella . (Valentina detta Vale), Claudia Muzii (Marina), Fabio Bussotti (Stelvio), Nicole Murgia . (Sofia)
Soggetto
Nella remota regione asiatica in cui fa il pastore, Ahmed trascorre molto tempo guardando i programmi della TV italiana. Un giorno decide di volersi recare nel Paese che ha questa televisione. Così si imbarca, naturalmente in modo clandestino. Quando arriva, Ahmed ha con sé una capra, un ombrello, più una valigetta datagli dagli scafisti e da consegnare ad un misterioso individuo. Dalla spiaggia pugliese dove é stato lasciato, Ahmed arriva al villaggio-vacanze Magic Club dove, dopo aver girato un po' tutto spaesato, viene inopinatamente coinvolto nella ritualità degli appuntamenti giornalieri. Tra balli, caccia al tesoro, lezioni di danza, sport, il gran finale é riservato alla convention di Milliardaire, e del suo patron Umberto, che é anche il padrone del villaggio. L'ingenuità, le mezze frasi, le parole sagge che Ahmed riesce a trasmettere conquistano alcune persone, tra cui la giovane Vale, amiche delusa di Umberto. Intanto due malavitosi, Zicarico e Eraclio, devono recuperare la valigetta. Dopo mille equivoci, e dopo aver vissuto un repentino momento di gloria alla festa finale, Ahmed viene individuato come clandestino e rispedito a casa. Qui ricomincia a guardare la televisione, e a raccontare ai pochi presenti la propria, eccitante esperienza italiana.
Valutazione Pastorale
Un fatto di cronaca ha ispirato la scrittura del copione. E un altro episodio lo ha in qualche modo confermato. Nell'agosto del 2002 infatti 25 clandestini tra curdi, iracheni e un'afgana sono sbarcati all'alba sulla spiaggia del villaggio Valtur di Otranto dopo aver compiuto, sopra un gommone, la traversata del canale omonimo. Da spunti anche realistici, il regista si é poi allontanato per scrivere un copione "...dal registro giocoso, come fosse una favola...dagli scafisti albanesi ai mafiosi italiani si é descritta, su uno scenario da operetta, una questione seria". La chiave narrativa scelta, tutto sommato, risulta azzeccata. La storia è simpatica, ha momenti simpatici e canzoni godibili, un certo clima goliardico funziona abbastanza e tiene sveglio il ritmo. E' che il film, come tanta parte di cinema italiano, sconta la colpa generale di risultare fragile, deboluccio, privo di convinzione, già pronto a passare sui canali televisivi. Dal punto di vista pastorale comunque, il film si tiene su livelli di misura, propone appunto qualche argomento non peregrino ed é da valutare come accettabile, e nell'insieme brillante.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato come ritrattino di vita italiana di inizio Terzo Millennio.